Il patto di Biden a Varsavia "Kiev non sarà mai sconfitta, difenderemo la libertà" E annuncia nuove sanzioni

Folla in Polonia per il presidente americano: lo zar ci credeva deboli, ha già fallito. Sulla Nato: "Proteggeremo ogni centimetro dei nostri Paesi, è un impegno sacro"

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di Alessandro Farruggia

"Il dittatore vuole ricostruire un impero ma non sarà mai in grado di farlo. Putin credeva di essere un duro ma si è scontrato con una volontà di ferro. Dubita ancora della nostra capacità di resistere, ma noi non ci stancheremo mai. L’Ucraina non sarà mai, mai, mai sconfitta dalla Russia". In ventuno minuti di discorso dal palco davanti al castello di Varsavia, di fronte ad un folla festante che agita bandierine americane, polacche e ucraine, il presidente americano Joe Biden ribadisce una volta per tutte la determinazione americana a "difendere la democrazia ad ogni costo, perché in gioco è la libertà, e la scelta è tra la democrazia e la mano brutale di un dittatore che cerca di sopprimerla". Il presidente americano va dritto al punto: Putin ha fallito, sta fallendo, fallirà.

"Un anno fa il mondo temeva la caduta di Kiev – dice – ma Kiev resiste con forza e soprattutto è ancora indipendente e continua a essere libera. Il mondo non si è voltato dall’altra parte. Le democrazie sono diventate ancora più forti e gli autocrati si sono indeboliti. Gli appetiti degli autocrati non possono essere placati, devono essere contrastati. Loro capiscono solo una parola. No, no, no. E noi abbiamo detto a Putin “non prenderai il mio paese, la mia libertà, il mio futuro".

Certo, non è stato facile perchè "la brutale aggressione di Mosca ha messo alla prova l’Europa e l’America, ma noi continueremo a difendere la democrazia a tutti i costi. Il sostegno a Kiev è solido come una roccia".

Lo zar ha sbagliato i propri calcoli. "Pensava – attacca Biden irridendo il machismo di Putin – che gli autocrati come lui fossero dei duri e i leader democratici dei deboli e invece si è scontrato con la volontà di ferro americana e di tanti altri Paesi che non accettano di vivere in un modo dominato dalle tenebre della paura. La sua vile brama di terra e di potere fallirà e prevarrà l’amore degli ucraini per il loro Paese. Non ci dovrebbero essere dubbi: il nostro sostegno all’Ucraina non vacillerà, la Nato non si dividerà e noi non ci stancheremo: difenderemo ogni centimetro del territorio del’Alleanza, è un impegno sacro".

Biden quasi ignora l’ora e 55 minuti di retorica del discorso di Putin, tranne in un passaggio nel quale si rivolge ai russi. "Oggi – dice – parlo un’altra volta ai russi. Gli Stati Uniti e i Paesi europei non vogliono controllare o distruggere la Russia. L’Occidente non sta e non stava pianificando di attaccare la Russia, come Putin ha detto oggi. Milioni di cittadini russi che vogliono solo vivere in pace con i loro vicini non sono il nostro nemico. Sappino che suesta guerra non è stata necessaria, è una tragedia. Ma é Putin che ha scelto la guerra, ogni giorno che continua é una sua scelta. Potrebbe mettervi fine con una sola parola ma non lo fa". La brama di potere lo acceca e in nome di quella volontà di potere, attacca Biden, sono stati commessi delitti orrendi.

"In Ucraina i russi hanno commesso depravazioni, crimini contro l’umanità senza vergogna o rimorsi – scandisce – hanno preso di mira i civili con morte e distruzione. Hanno usato lo stupro come arma di guerra. Rubato bambini ucraini, hanno bombardato ospedali di maternità, scuole, orfanotrofi. Nessuno può distogliere lo sguardo dalle atrocità che la Russia sta commettendo. E noi vogliamo che ci sia giustizia per i crimini di guerra commessi dai russi". Putin forse pagherà, ma per vincere ci vorrà il suo tempo. "C’è molto di cui essere orgogliosi – sottolinea Biden – siamo riusciti a fare molto in un anno. Ma dobbiamo essere onesti e chiari anche nel guardare al futuro: la difesa della libertà non è un lavoro che si compie in un giorno o in un anno. Ma gli Usa insieme agli alleati e partner continueranno a sostenere l’Ucraina mentre si difende da sola". Il presidente annuncia nuove sanzioni "in settimana" (saranno contro 200 russi) e annuncia che gli Stati Uniti ospiteranno il vertice della Nato il prossimo anno, quando l’alleanza per la difesa transatlantica compirà 75 anni. Per allora Biden conta che la guerra sia finita, grazie alla inesorabile determinazione di chi in Ucraina si batte per la libertà. "Perchè libertà – dice sorridendo – è la parola più dolce".

Su una cosa Biden glissa, la decisione annunciata da Putin di "sospendere temporaneamente" la partecipazione al trattato Start per la riduzione delle testate nucleari. E i motivi sono due. il primo è non porre l’accento sulla questione nucleare, il secondo riguarda il fatto che Mosca aveva già detto nei mesi scorsi che, visto il sostegno americano all’Ucraina, il trattato era già sostanzialmente sospeso. Washington ritiene che Putin, ora più che mai, non abbia le risorse per una costosa corsa agli armamenti strategici. L’annuncio di Putin è quindi propaganda per fare ancora pressione sul mondo occidentale ventilando lo spettro atomico. Una minaccia che però non ha incrinato la determinazione americana ed europea perchè è percepita come terribile, ma vuota.