Martedì 16 Aprile 2024

Il parroco di Cortina: troppi aspiranti sacrestani

Aveva messo un annuncio, hanno risposto in cento. "Lettere anche dalla Sicilia. Il 30% lo fa per convinzione, altri per bisogno"

Don Ivano Brambilla, parroco di Cortina, suo l'annuncio per trovare il nuovo sagrestano

Don Ivano Brambilla, parroco di Cortina, suo l'annuncio per trovare il nuovo sagrestano

Tutti vogliono fare il sacrestano. Fino a sabato erano stati 95 i curricula giunti via posta e mail per candidarsi al colloquio per un posto da sacrestano nel paradiso delle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo. "Lo scriva per favore, da domani (oggi, ndr) chiudo la lista: non ne posso più (scherza, ndr), mi sono rovinato la vita con questo annuncio: mi sono arrivati troppi cv, ormai ho perso il conto, mi sembra di dover leggere ’I promessi sposi’", racconta il parroco-decano, don Ivano Brambilla. La location bellunese mozzafiato e la solida offerta economica (vitto, alloggio, tredicesima e quattordicesima) hanno fatto da super traino per il boom di candidature, pervenute da nord a sud Italia. "Ma anche la mancanza di lavoro causata della pandemia è stata decisiva", spiega Brambilla – guarito dal Covid da poco – che dovrà scegliere il profilo più adatto al ruolo. "Non mi aspettavo questa valanga di risposte all’annuncio: ci sono alcune donne, tantissimi 20enni e laureati, l’età media è bassissima", rivela il prete ampezzano. La necessità è diventata stringente per sostituire il sacrestano Giovanni Suani (figlio del precedente addetto al culto) che ha lasciato l’incarico dopo 16 anni di servizio. Inizialmente – si leggeva nell’offerta di lavoro sul sito della diocesi – il contratto di lavoro sarà a tempo determinato.

"Diciamo che un 30% dei candidati ha inviato la richiesta per passione, un buon 70% per mancanza di lavoro – prosegue don Brambilla, che nel maggio scorso inventò il ’modello Cortina’ per le messe, con biglietti numerati e posti assegnati ai fedeli per rispettare il protocollo Cei –. Per qualcuno questo lavoro è interessante, magari lo ha già fatto come volontario e ora vede la possibilità di farlo per vivere. La maggioranza però fa richiesta per mancanza di un’occupazione. Si tratta di persone di tutte le età, da ragazzi di 25 anni a uomini alla soglia della pensione, di 60-63 anni. Le richieste provengono da tutta Italia, molte dal Veneto e dalla provincia, chiaro, ma anche dal resto del Paese, dalla Sicilia alla Valtellina". E sulla selezione il parroco spiega: "Ho cominciato a leggere i curricula e con il consiglio pastorale e per gli affari economici inizieremo poi a contattare le persone per il colloquio dal 7 gennaio. Tutti meritano attenzione, e se non potremo farlo di persona, lo faremo on line. La busta paga mensile, 13esima e 14esima la parrocchia di Cortina se lo può permettere, ma non funziona ovunque così. In altri posti, infatti, ci sono dei volontari". Lo stipendio, per l’impiego a tempo pieno nella cura della basilica minore dei santi Filippo e Giacomo, si basa sul contratto nazionale dei sacrestani, che prevede una retribuzione mensile di 1.260 euro lordi al mese (al primo livello) oppure 965 euro (secondo livello).

Il consiglio parrocchiale per gli affari economici, che affianca il parroco don Ivano Brambilla nella complessa gestione amministrativa di una struttura che comprende diversi immobili, vari servizi e numerosi dipendenti, ha comunicato la ricerca del sacrestano sul bollettino settimanale, distribuito in chiesa e pubblicato sul sito Internet. In questo periodo di transizione per quanto riguarda la custodia e la pulizia della chiesa parrocchiale si occupa Giuditta Manaigo, che da alcuni mesi svolge la medesima funzione di sacrestana, per la cura del santuario della Madonna della Difesa. "È un’ex insegnante, ha un contratto part-time. È curioso che abbia voluto lasciare quel lavoro per fare la sacrestana", conclude don Brambilla.