Venerdì 19 Aprile 2024

Il Papa migliora: è gia in piedi "Forse sarà dimesso sabato"

Per Francesco "decorso post operatorio regolare e buoni controlli di routine". Auguri da Erdogan

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di Giovanni Rossi

Papa Francesco riposa bene, fa colazione, si alza, legge i giornali e cammina. Un passetto alla volta, come dev’essere in questi casi. L’istantanea, a meno di 48 ore dall’intervento di resezione intestinale per stenosi diverticolare del colon, finito domenica quasi a mezzanotte, ha un valore simbolico enorme e un valore clinico non meno solido. "Il decorso post operatorio è regolare", sintetizza il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni. "Gli esami di controllo di routine sono buoni". Un bollettino che rassicura. Nel super-protetto riposo del Pontefice, nel medesimo appartamento che accolse per sette volte Giovanni Paolo II, lo stretto monitoraggio medico autorizza un cauto ottimismo avvalorando lo scenario di un progressivo ritorno alla normalità per la guida spirituale dei cattolici.

Oggi è il terzo giorno dall’intervento, in letteratura scientifica il più critico, perché la ripresa della motilità intestinale sottopone al test più probante la tenuta delle suture. L’équipe del professor Sergio Alfieri confida che tutto proceda per il meglio.

La colazione di ieri, frugale e pressoché liquida, sarà seguita da una dieta molto stretta. Una ripresa graduale. C’è ogni motivo per essere vigili, nessuna ragione per essere pessimisti. Come spiega Marco Montorsi, direttore dell’unità di chirurgia digestiva dell’Humanitas di Milano, i chirurghi hanno modo di controllare l’efficacia della sutura all’atto stesso dell’intervento con una tecnica di fluorescenza che valuta il livello di vascolarizzazione dei tratti di intestino che si uniscono.

E così, a meno di intoppi, la prevista degenza di sette giorni al 10° piano del Gemelli potrebbe addirittura accorciarsi di un giorno, qualora Sua Santità decidesse di rientrare a Santa Marta sabato e da lì celebrare l’Angelus domenicale in streaming. L’alternativa di una celebrazione dalla finestra del Gemelli – modello Giovanni Paolo II – resta tecnicamente possibile, ma chi conosce il papa argentino e la sua ritrosia alla spettacolarizzazione suggerisce un altro esito. Alla Francesco, appunto.

L’immagine del Pontefice, mai appannata però certo meno energica negli ultimi mesi, pare anzi godere in queste ore di una ritrovata brillantezza. Tutto il mondo prega per lui, a dimostrazione che la forza del suo messaggio, il suo rigore e la sua essenzialità sono più forti degli ostacoli alla guida di una Chiesa attraversata da polemiche, scandali, tensioni. Tra i quotidiani attestati di vicinanza e affetto, spiccano il messaggio augurale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il tweet di pronta guarigione del presidente israeliano Reuven Rivlin, la protezione invocata dalla Comunità di Sant’Egidio, la catena di preghiera della Fondazione pontificia Scholas Occurrentes, che in questi giorni raccoglie a Madrid cento accademici, autorità religiose e 30 giovani studenti di varie confessioni. Anche Mohammed Kaleem Mizra, presidente della Federazione dei musulmani di Spagna, e il rabbino capo della capitale spagnola, Moshe Bendaham, condividono le preghiere per Francesco.