Di un vaccino aggiornato anti-Covid non se ne parla prima di cento giorni. A dirlo
è lo stesso amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, che spegne così le speranze di chi contava di avere a disposizione la nuova profilassi prima dell’autunno.
Il rischio è di arrivare in ritardo sulla tabella di marcia della potenziale, ulteriore ondata
in agguato dalla fine di settembre. "Quanto dichiarato da Pfizer non è certo una buona notizia – spiega Massimo Clementi, ordinario
di Microbiologia e Virologia all’Università San Raffaele –. Sarebbe stato opportuno avviare l’ulteriore vaccinazione di massa tra agosto e il mese successivo. Tuttavia, non si tratta di uno slittamento dovuto a difficoltà nella messa a punto del farmaco, ma del tempo necessario per la conclusione della procedura di validazione dell’Ema". In pratica, se il ritardo è un’ulteriore garanzia di sicurezza per la nostra salute, almeno all’inizio della campagna vaccinale dovremmo lavorare a testa bassa per coprire il gap.