Mercoledì 24 Aprile 2024

Adele e Viola, un valzer contro le discriminazioni

Per la prima volta il ballo aperto alle coppie dello stesso sesso. "Adele è etero, ma ha fatto la scelta di ballare in coppia con me per una questione morale"

Viola Righini, in smoking, e Adele Landolfi

Viola Righini, in smoking, e Adele Landolfi

Prato, 21 giugno 2022 - "Sinceramente? È stato più bello di come immaginassi". Viola Righini ce l’ha fatta: ha volteggiato sulle note dei valzer viennesi al ballo delle debuttanti – che nel frattempo ha cambiato nome in ballo di fine anno – organizzato dal Convitto Cicognini di Prato in coppia con l'amica di liceo, Adele Landolfi. Grazie a Viola la cerimonia è stata aperta "a tutte le coppie liberamente formate", quindi anche alle coppie gay. Solo pochi mesi fa, come imponeva l’etichetta, era vietato: solo maschi con femmine, in smoking lui, in abito lungo lei. E invece è stata la più giovane a indossare lo smoking, con la sua compagna in abito lungo color grigio perla. Non è stato un percorso facile né tanto meno indolore. Ci sono state polemiche, offese sui social quando la richiesta di aprire il ballo alle coppie gay emerse alla luce del sole, circa due mesi fa. "Non dovevo essere io l’accompagnatrice di Viola - spiega Adele Landolfi -. Ma ho scelto di farle da spalla perché sono cresciuta con un fratello gay che è stato discriminato negli anni della scuola, un ragazzo che per questo non ha voluto terminare le superiori". La diciottenne oggi è tornata a Napoli per le vacanze e ogni giorno si sente con Viola, che invece è a Prato impegnata nella preparazione della maturità.

Viola, partiamo dalle emozioni: cosa è rimasto dopo il ballo?

"È stata una grande emozione, più di quanto mi aspettassi. Se devo essere sincera mi sono sentita tanto gli occhi addosso, ma è stata un’esperienza bellissima, a parte i piedi distrutti...".

Battaglia vinta?

"Sono strafelice di questo percorso prima di tutto per me stessa. Era una battaglia che mi interessava in prima persona e sono felice perché aver cambiato le regole del ballo di fine anno potrà aiutare gli studenti che verranno dopo di me".

Anche Adele si è messa in gioco e si è esposta.

"Lei è etero, ma ha fatto la scelta di ballare in coppia con me per una questione morale. Ha un fratello gay che quando era al liceo ha subito tante discriminazioni. Ha scelto di aiutarlo così e di ballare anche per lui".

E la famiglia in questa storia?

"La mia famiglia mi ha supportata e sostenuta fin da subito, da quando è stata negata la mia partecipazione alla festa in coppia con un’amica così come gli insegnanti e i miei compagni".

In questi mesi però ci sono stati dei momenti difficili. Alla richiesta di aprire il ballo alle coppie omosessuali la metà degli studenti si dimostrò contraria.

"Ci rimasi male lo ammetto, nei nostri compagni non ci fu abbastanza tolleranza né solidarietà. Ma poi le cose sono cambiate, ci hanno aiutato in questo percorso. All’inizio questa storia aveva preso una piega difficile da gestire. Poi è andata meglio e anche la risonanza che ha avuto, le tante voci che si sono schierate dalla mia parte hanno, secondo me, contribuito a far fare a tutti un passo in avanti sul tema dei diritti".

Questa vicenda ha fatto da apripista sicuramente nella vostra scuola. Il massaggio quindi è arrivato anche oltre?

"Mi viene in mente questa citazione: l’Italia è una terra di dinosauri. È il Paese con la cultura più bella del mondo però è anche una nazione piena di stereotipi. C’è bisogno di persone giovani disposte a lottare e a mettersi in gioco".

Quale il bilancio guardando indietro?

"Provo soddisfazione".

La prima di tante conquiste?

"Ora mi devo concentrare sulla maturità. Da grande vorrei fare la geologa, ma sicuramente continuerò sempre a supportare la causa per i diritti delle persone gay perché se non lotterò io per quello che mi interessa chi lo farà? Ho un futuro da vivere".