di Elena Comelli Parte con una palla al piede il sesto pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia, presentato ieri al Parlamento europeo dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, con l’obiettivo di contrastare l’aggressione russa dell’Ucraina. La palla al piede è l’Ungheria, che ha già dichiarato l’intenzione di opporre il veto. L’aspetto più controverso riguarda l’embargo al petrolio russo: la Commissione europea ha proposto un divieto di acquisto molto graduale, pur di assicurare la necessaria unanimità dei Ventisette al momento dell’approvazione delle nuove misure, ma a quanto pare all’Ungheria non basta. "Proponiamo un embargo che riguardi il petrolio proveniente via mare e via oleodotto, greggio e raffinato. Vogliamo però un embargo graduale, che avvenga in modo ordinato, per permettere a noi e ai nostri partner di assicurarsi vie di approvvigionamento alternative. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente le forniture russe di petrolio greggio entro sei mesi e dei prodotti raffinati entro fine anno", ha detto von der Leyen. Il pacchetto prevede inoltre l’esclusione da Swift, il sistema di messaggeria finanziaria, di tre istituti di credito, tra cui Sberbank, che controlla in Russia un terzo degli attivi bancari. Verrà vietata anche la trasmissione di tre emittenti pubbliche russe: "Non potranno più distribuire i loro contenuti nella Ue, in qualsiasi forma, via cavo, via satellite, su internet o tramite applicazioni per smartphone", ha aggiunto von der Leyen, definendole "strumenti di propaganda". Nel pacchetto si allunga infine la lista delle personalità sotto sanzioni, compreso il capo della Chiesa ortodossa, il patriarca Kirill. "Vogliamo allungare la lista delle persone a cui è vietato il viaggio in Europa, inserendovi ufficiali militari di alto rango e altri individui che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell’inumano assedio della città di Mariupol", ha detto la presidente della Commissione. ...
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