Mercoledì 24 Aprile 2024

Il navigator dà la colpa al virus: ci ha bloccati

Uno dei tutor arruolati per trovare lavoro a chi prende il sussidio si difende: "Fatti molti incontri, qualcuno lo abbiamo aiutato"

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Roma, 29 settembre 2020 - Marco Amicone, navigator a Reggio Emilia, 39 anni, Conte vuole cambiare il reddito di cittadinanza con una stretta su chi rifiuta il lavoro. Perché il sistema non ha funzionato?

"Fino a luglio sono state sospese le misure di condizionalità per i beneficiari del reddito (una serie di obblighi legati al patto per il lavoro, tra cui quello di accettare almeno una di tre proposte di occupazione, ndr). Vuol dire convocazioni e colloqui interrotti. Si parla tanto di rifiuti da parte dei percettori del sussidio, ma la verità è che la fase di incrocio tra domanda e offerta di lavoro è mancata a causa del virus. È sbagliato sostenere che il sistema non funziona".

Anche i risultati ottenuti prima della pandemia, però, non sembrano brillanti....

"Un’analisi seria non può essere condotta senza considerare i tempi e le differenze territoriali. Abbiamo firmato il contratto, svolto un periodo di formazione, poi siamo entrati nei centri per l’impiego. Io sono impegnato dall’agosto del 2019, a Reggio Emilia abbiamo incontrato centinaia di persone, organizzato seminari, aiutato soprattutto chi ha scarsa dimestichezza col digitale a compilare il curriculum, dato sostegno e preso in carico i percettori. Subito dopo abbiamo fatto i conti con il Covid e l’attività, che stava per entrare nel vivo, si è bloccata".

Che cosa avete fatto in questi mesi?

"Nonostante la sospensione delle condizionalità, abbiamo fatto in modo che i beneficiari del reddito di cittadinanza si iscrivessero al portale ‘Lavoro per te’ messo a disposizione dall’agenzia regionale. Ne abbiamo verificato le competenze digitali, ci siamo organizzati per migliorare programmazione e performance degli appuntamenti. Un’attività di back office".

Ma quando tutto questo produrrà effetti concreti?

"Stiamo lavorando su una piattaforma nazionale di Anpal dedicata alle aziende. Nelle prossime settimane ci sarà un rapporto più stretto con le imprese. E partirà l’ incrocio tra domanda e offerta di lavoro interrotto causa Covid".

Lascerete lo smart working per tornare nei centri per l’impiego?

"In alcune città il rientro c’è già stato, dipende dagli spazi a disposizione. Nel mio caso dovrebbe esserci la prossima settimana. L’attività di questi mesi non è stata affatto vana".

Quante delle persone che avete incrociato finora hanno trovato lavoro?

"Per ora abbiamo segnalato offerte, in questa fase il rapporto col percettore del reddito di cittadinanza si esaurisce lì. So che qualcuno ha trovato lavoro. Una relazione più strutturata ci sarà d’ora in avanti, con l’incrocio domanda-offerta".

C’è chi pensa che i navigator siano inutili.

"Mi dispiace, c’è tanta superficialità. Siamo semplici lavoratori, c’è stato un vero e proprio tiro al bersaglio e ci siamo ritrovati ingiustamente messi alla gogna. Proviamo a dare un contributo alle politiche attive per il lavoro. È passato solo un anno, giusto ragionare su un miglioramento del servizio, ma sarebbe sbagliato mandare tutto all’aria".

Ad aprile scade il vostro contratto. Preoccupato?

"Lo sono come qualsiasi lavoratore a termine. Spero ci sia la possibilità di continuare, per capire dove porterà questo sistema e quali risultati produrrà".