Il Movimento spiazzato: "Questa non ci voleva"

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"Una brutta grana che ora proprio non ci voleva", è il commento dei parlamentari M5s alla notizia che il fondatore e a lungo capo del Movimento 5Stelle, Beppe Grillo, è indagato dalla Procura di Milano con l’accusa di traffico di influenze illecite, peraltro un reato voluto proprio dal M5s quando ministro della Giustizia era il Alfonso Bonafede.

La notizia piomba come un macigno sui gruppi parlamentari M5S, già tesi per la partita del Quirinale, dove già non sanno che pesci pigliare. La notizia provoca sgomento e sconforto, ma soprattutto tanta preoccupazione mentre rimbalza tra Camera e Senato dove in molti temono ripercussioni sul futuro del Movimento, in calo di consensi, ma anche sulla vicenda del Colle.

Per soprammercato, in molti, nei giorni scorsi, confidavano in un intervento di Grillo, silente sul Quirinale coi suoi, nel caso in cui le cose si fossero complicate per i 5 Stelle e per Conte. Anche per questo l’inchiesta che lo vede coinvolto preoccupa deputati e senatori, ma terremota anche i vertici pentastellati: "Una brutta grana, ora non ci voleva", lo sfogo ai piani alti del M5S, dove, a lungo, tutti tacciono sulla vicenda. In pochi commentano, anche tra i peones. Solo a sera non mancherà di spendere una parola di conforto per l’amico Beppe un big ormai ex 5s: Alessandro Di Battista, ospite di Floris su La 7.

"Noi membri della Commissione trasporti su questo tema non abbiamo subito mai pressioni. Quando c’era da essere critici nei confronti dell’azione di ‘Moby’, lo siamo stati. Da Grillo non è mai arrivata nessuna richiesta", dice la deputata Mirella Liuzzi, già sottosegretaria allo Sviluppo economico nel secondo governo Conte.

L’ex tesoriere del gruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri, tra i firmatari della proposta di legge 5 Stelle sulla regolamentazione dell’attività di lobbying, si limita a dire così: "Grillo non c’entra nulla con la nostra legge". Intanto, però, sale la tensione nei gruppi parlamentari di Senato e Camera, in particolare al Senato, dove ieri si registra l’ennesima defezione, la senatrice Elvira Evangelista (foto). Una in meno.

Ettore Maria Colombo