Il morbo non molla, sale ancora l’Rt Ma calano ricoveri e terapie intensive

Giù il numero dei positivi ma con meno tamponi. I rigoristi del governo insistono: bene la stretta di Natale

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di Veronica Passeri

Aumentano le persone decedute e risale anche il tasso di positività che rispetto a domenica raggiunge quota 12,3%, crescendo dell’1,3. Insomma nonostante nel week end si facciano meno tamponi i numeri raccontano che il virus continua a circolare eccome. Con le festività natalizie alle porte i dati del bollettino quotidiano della Protezione civile e del ministero della Salute non offrono molte rassicurazioni. E l’ala rigorista del governo è pronta a difendere la stretta del Dl Natale che prevede un’Italia quasi sempre rossa, dal 24 dicembre al 6 gennaio. Il tutto mentre il premier Giuseppe Conte giudica "una splendida notizia" il via libera dell’Europa al vaccino targato Pzifer.

A fronte degli 87.889 tamponi di ieri i nuovi positivi sono stati 10.872, 415 le vittime, solo il giorno prima erano 352 a fronte di 15.104 nuovi positivi su, però, un numero molto più alto di tamponi, ben 137.420. Tanto che il ragionamento che si fa al ministero della Salute è che il fine settimana rappresenta sempre un rischio per gli assembramenti e l’aumento dei contagi da Coronavirus. Ad oggi in Italia ci sono 613.582 persone positive ma si guarisce anche di più: l’incremento dei guariti e dei dimessi in un giorno è di 19.632, un dato che porta il totale dall’inizio dell’emergenza a 1.281.258.

Va meglio anche sul fronte della saturazione delle terapie intensive. Sono 2.731 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 12 meno di ieri nel saldo tra ingressi e uscite. Secondo il ministero della salute gli ingressi giornalieri in rianimazione sono invece 161. Nei reparti ordinari sono ricoverate 25.145 persone, con un calo rispetto a ieri di 13 pazienti.

In un quadro come questo la variante inglese del Covid-19 "è un’ulteriore fonte di preoccupazione". A dirlo è il professor Andrea Vianello, direttore della Terapia semi-intensiva respiratoria dell’Azienda ospedale Università di Padova, secondo il quale "se venisse confermato che non è più aggressivo ma più veloce nel diffondersi, porterà ad un ulteriore aumento di casi in una situazione già critica".

L’indice di trasmissibilità Rt non promette niente di buono. Con le misure dei primi di novembre "in un mese e mezzo abbiamo visto scendere l’Rt nei monitoraggi settimanali", ma "nell’ultima settimana, la terza di dicembre, questo Rt è risalito. E questo è l’indicatore più preoccupante", spiega Patrizia Laurenti, responsabile Igiene ospedaliera del Policlinico Gemelli di Roma.

"L’aumento coincide con l’inizio dei weekend di shopping. Più aggregazioni, più assembramenti e più il virus circola, e si porta a casa. Solo con indagini di laboratorio potremo vedere se questa variante inglese ha avuto un ruolo in questo aumento", conclude. Gli esperti sottolineano dunque la necessità di continuare a rispettare le regole arrivando anche ad adombrare un lockdown. "Se prima avevamo un numero di casi inferiori e per farli scendere ci abbiamo messo due mesi, ora con un numero maggiore dobbiamo impiegare un periodo almeno analogo", ha detto Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, Roberto Speranza