Mercoledì 24 Aprile 2024

Il monumento umano Saluta le auto da 30 anni Google lo cita sulle mappe

Belluno, nella cartina online “l’uomo di Fener“ è una attrazione turistica. Non è l’unico caso: da Tokyo a Tblisi, sono molte le bizzarrie su Street View

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di Riccardo Jannello

L’attrazione turistica umana ha cinque stelle. Piace da matti "L’uomo di Fener" ai recensori che lo riempiono di commenti entusiasti: lui ringrazia e saluta. Christian, questo il suo nome, lo fa da 30 anni in ogni stagione seduto o in piedi su un muretto che delimita la strada regionale 328, la Feltrina, che corre fra le province di Belluno e Treviso, terre di Prosecco, e attraversa appunto Fener, frazione di Alano di Piave, ora famosa perché Google Maps ha identificato questo suo abitante come monumento vivente. Christian aveva 14 anni quando ha preso posizione per la prima volta in quello che per lui è il luogo del cuore. Tanto che quando il muretto è crollato per una frana, due anni e mezzo fa, ha seguito giorno per giorno i lavori di ripristino terminati i quali ha ricominciato a salutare automobilisti e camionisti che, commossi, ricambiano. "Ha sempre amato i motori – dice la sorella Vania –, legge tutte le riviste specializzate e indovina dal rombo quale auto sta arrivando".

A forza di vederlo nello stesso posto, chi gira le immagini per la Street View ha deciso che "L’uomo di Fener" doveva avere una menzione speciale ed eccolo quindi sulla mappe, con tanto di macchinetta fotografica, alla stregua dell’albero che segnala il Parco del Piave e le arcate che segnalano il caratteristico Ponte poco lontano. "Il parapetto è il suo ufficio", dice sorridendo la sindaca di Alano, Amalia Serenella Bogana. "Oggi – scrive Mirko su Google – gli do solo quattro stelle perché non mi ha salutato". Una sua assenza è altrettanto motivo di apprensione: "Spero – annota Marco – che stia bene e di vederlo ancora in futuro".

Segnalazioni bizzarre su Google Maps ce ne sono, come il luogo dove si trovava la casa, abbattuta, di Ariel Castro, il serial killer stupratore di Cleveland, o il bosco di cipressi ed eucalipti a forma di chitarra nella Pampa argentina. E anche esseri viventi. A Tokyo sono segnalati una decina di giovani che eseguono una sorta di flash mob indossando una maschera con la testa di piccione; se non li trovate in strada potete andare in un locale vicino, anch’esso segnalato.

Ma è la storia di Anguria che commuove: è una cagnolina randagia che vive in una cuccia di cartone costruitale da una signora durante il lockdown lungo Amagleba, una strada del centro storico di Tblisi, capitale della Georgia, tra una banca e un negozio di alcolici. Anguria – che al collo ha un cartellino verde che significa "cane randagio ma inoffensivo" – ha appassionato e commosso turisti e residenti che hanno inviato le sue coordinate a Google Maps. Così l’amica a quattro zampe è stata inserita come "monumento storico". Un commento con tanto di cinque stelle è esaustivo: "Il miglior cane del mondo".