Bucha, mondo sconvolto dall'orrore: nuove sanzioni. La Ue vuole fermare anche il gas

La Lituania per prima rinuncia alle forniture, ma gli altri Paesi (Italia in testa) rischiano lo choc energetico

A Bucha si raccolgono i cadaveri

A Bucha si raccolgono i cadaveri

Un orrore dopo l’altro. Le immagini choc del massacro di Bucha hanno fatto salire ulteriormente il termometro della tensione. La condanna dei Paesi Occidentali è unanime. Così come la richiesta di inasprire le sanzioni e arrivare presto ad un’inchiesta che faccia luce sui crimini di guerra. Ma, se sull’onda delle emozioni, le parole vanno tutte nella stessa direzione, in realtà non mancano i distinguo. E non sarà facile trovare una linea condivisa da tutti i paesi europei sul vero tema: l’embargo totale di gas e petrolio dalla Russia.

Lo sdegno, questa volta, è davvero globale e senza distinguo. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, parla di crimini che lasciano "attoniti" mentre da molti partiti arriva la richiesta di uno stop definitivo alle importazioni di gas e petrolio dalla Russia. Enrico Letta, il leader del Pd, twitta che "il tempo è finito e che è arrivato il momento dell’embargo completo". Durissima Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che parla di "una barbarie che riemerge dalle epoche più cupe della storia europea". Per il numero uno dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, "non possiamo accettare questa carneficina, non si può tacere di fronte a questa violenza". Il fondatore di Azione, Carlo Calenda è favorevole a un inasprimento delle sanzioni cercando alternative per i rifornimenti.

I ministri di Forza Italia, Brunetta e Gelmini, chiedono indagini per accertare le responsabilità. L’orrore di Bucha ha, di fatto, ricompattato il fronte occidentale. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni contro Putin. Per il presidente francese, Macron, è "necessaria una inchiesta indipendente". Sulla stessa lunghezza d’onda Il segretario generale dell’Onu, Guterres.

La presidente della Commissione Europea, von der Leyen, si dice "sconvolta dalle notizie degli indicibili orrori commessi dai russi" mentre per il numero uno del Parlamento di Strasburgo, Roberta Metsola , "vanno imposte alla Russia sanzioni ancora più dure". Linea condivisa dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Durissimi, infine, il capo della diplomazia Usa, Anthony Blinken e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: "Quelle immagini sono un pugno nello stomaco". Bisognerà vedere se Bruxelles riuscirà a varare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nel menu potrebbe esserci anche lo stop alle importazioni di gas e petrolio, una voce che da sola porta ogni giorno 800 milioni di euro nelle casse di Putin. Kiev lo chiede a gran voce, i Paesi baltici sono pronti a interrompere gli approvvigionamenti. La Lituania, lo ha già fatto da ieri. Il problema, però, riguarda Francia, Germania e Italia, che senza gas e petrolio di Putin potrebbero compromettere interi settori produttivi, con effetti a cascata sull’occupazione.

Il gestore elettrico francese ha avvisato che questa mattina il consumo di elettricità sarà superiore alla produzione nazionale e ha consigliato di risparmiare tenendo gli elettrodomestici in stand-by, spegnendo le luci inutili e abbassando il riscaldamento. Anche in Olanda le autorità hanno diffuso gli stessi consigli per ridurre i consumi.

Intanto a livello di sanzioni si sta studiando una nuova stretta per impedire alla banca centrale europea di utilizzare le riserve auree a disposizione (circa 140 miliardi di dollari) per sostenere il rublo. Fronte compatto da parte dell’Europa per rispedire al mittente la richiesta di pagare in rubli le forniture di gas. Si fa strada anche la proposta di escludere la Russia dal G20 e dall’organizzazione mondiale del commercio.