Il mobbing e la ginecologa sparita. Arrivano gli ispettori del ministero

Della forlivese Sara Pedri non si hanno più notizie dal 4 marzo. Si è dimesso il direttore generale della Asl

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Il direttore del reparto dove lavorava Sara Pedri, la ginecologa forlivese di 31 anni scomparsa il 4 marzo – la Procura sta tentando di fare luce –, viene riconfermato nel suo incarico all’insaputa del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. È l’ultimo tassello nella storia della donna di cui si sono perse le tracce e sulla quale ora, per tentare di fare chiarezza, si mobilitano anche gli ispettori del ministero della Sanità. Una storia che sembra ruotare attorno al reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento dove, secondo quanto riferito da alcune professioniste che vi hanno lavorato, il clima per il personale non sarebbe stato facile, con presunte pressioni e umiliazioni. Un clima forse all’origine della scomparsa della ginecologa. Il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, Pier Paolo Benetollo, ha rimesso il proprio mandato nella mani dell’assessore alla Salute Stefania Segnana e della giunta provinciale. Proprio lui avrebbe riconfermato il primario del reparto informando tardivamente Fugatti, come lo stesso presidente ha sottolineato. Le dimissioni di Benetollo saranno oggetto di valutazione da parte dell’esecutivo provinciale. "Fin dall’inizio della vicenda della scomparsa della ginecologa Sara Pedri – ha detto Fugatti – la Provincia ha richiesto chiarezza e, nella tarda serata di giovedì, il dottor Benetollo ha informato l’assessorato di una situazione della quale assessorato e giunta non erano a conoscenza. Questa informazione tardiva riguarda il fatto che il 7 giugno, all’interno di una serie di delibere che l’Azienda sanitaria ha approvato, ce n’è una in cui vi sono una decina di rinnovi di incarichi di medici dell’azienda sanitaria. Tra questi c’è il rinnovo del direttore di ginecologia e ostetricia del S. Chiara". Ora interverranno anche gli ispettori del ministero, attesi all’ospedale di Trento il 6 luglio.