Aveva fatto da poco un video su YouTube prima di morire, asfissiato da un laccio intorno al collo, nel quale sorridente diceva di essersi tagliato i capelli. È l’ultima traccia fino ad ora accertata sulle attività on line del bambino di 9 anni trovato impiccato in casa.
La procura di Bari, che indaga come atto dovuto per istigazione al suicidio contro ignoti, ha affidato l’incarico per estrapolare i dati dai dispositivi elettronici sequestrati in casa dalla polizia: una Playstation, due telefoni della mamma e della sorella maggiore del bambino e da un computer. Il consulente ha lavorato tutta la notte e dai primi accertamenti sui due telefoni non emergono chat o applicazioni di social o giochi online che potrebbero essere collegati al decesso. In particolare sul telefono della madre, che è quello che il bambino usava e che è stato trovato nella cameretta dove è morto, non c’era l’applicazione TikTok. Le verifiche comunque proseguono per estrapolare eventuali dati cancellati, chat o giochi e l’esito si conoscerà entro alcuni giorni.
La dinamica accertata è quella di un soffocamento probabilmente accidentale. Il bambino, cioè, potrebbe aver stretto attorno al collo per gioco un laccetto agganciato a una gruccia a sua volta appesa a un attaccapanni fissato al muro, a un’altezza tale da poter toccare il pavimento. Per questo l’ipotesi è che la pressione sul collo gli abbia fatto perdere i sensi finendo asfissiato. Una ricostruzione che dovrà essere comunque confermata dal medico legale.