Giovedì 18 Aprile 2024

Il mistero dei diciannove cavalli morti. I veterinari: "Le cause restano un enigma"

Choc al centro di recupero per animali sequestrati: nemmeno l’autopsia dà risposte. Le ipotesi: azione umana o intossicazione ambientale

Sonny Richichi, presidente della onlus Italian Horse Protection

Sonny Richichi, presidente della onlus Italian Horse Protection

I dubbi fluttuano fino a condensarsi attorno all’idea più terribile: un avvelenamento di natura dolosa, forse innescato da sostanze tossiche o da farmaci. Gli interrogativi sono misteri ormai pietrificati da due anni esatti, e i risultati delle ultime autopsie ancora non squarciano i veli che da 24 mesi strozzano il centro per cavalli maltrattati e sottoposti a sequestro giudiziario della onlus Italian Horse Protection che ha ricovero a Tignano, nelle campagne di Volterra, in provincia di Pisa.

Diciannove gli esemplari, tutti in buone condizioni di salute, colpiti da una sequenza mortale fulminea che ha i contorni di una strage pervasa da un mistero fittissimo. Diciannove animali morti in pochi minuti, alcuni al pascolo e altri negli hangar, senza alcun sintomo pregresso. E l’autopsia svolta su Lady Agata, la cavalla stramazzata d’un colpo lo scorso 19 dicembre, esattamente come gli altri 18 esemplari trovati morti nei mesi scorsi nel centro di recupero, spalanca altre ombre in questo cammino lastricato da troppe incertezze stagnanti. E dall’ipotesi più cupa, peraltro mai sopita: la mano di un misterioso killer che da un paio di anni entrerebbe in azione in questo spicchio di Eden adagiato fra le terre del Volterrano ed i crinali senesi. L’autopsia, dicevamo: il referto non ha fornito indicazioni chiare per risalire alle cause della morte dell’ultima cavalla e, ad oggi, nonostante un susseguirsi di pareri e di referti, i decessi restano un enigma.

L’autopsia è stata eseguita dal professor Carlo Cantile, docente di anatomia patologica veterinaria e vice direttore del dipartimento di scienze veterinarie dell’università di Pisa. Le sue parole instillano il dubbio che a questa latitudine è divenuto più di un sospetto, ossia l’idea che all’origine delle strane morti, avvenute tutte con le stesse modalità, vi sia un avvelenamento. "Per quanto riguarda l’autopsia sulla cavalla Lady Agata, effettuata a poche ore dalla morte, è stata rilevata una lacerazione del cono aortico, che ha provocato un versamento cospicuo di sangue nel sacco pericardico, di fatto bloccando la funzionalità cardiaca e inducendo la morte – spiega Cantile –. Serviranno ulteriori indagini istologiche per verificare la presenza di eventuali alterazioni della parete dell’arteria predisponenti alla lacerazione". Il professor Cantile ha eseguito anche le autopsie su Sugar, cavalla morta il 18 ottobre, e su Ola, morta lo scorso 17 novembre, in circostanze e con dinamiche simili. Nel caso di Ola è stata riscontrata un’infiammazione a livello intestinale, mentre per Sugar i patologi riscontrato i segni di una insufficienza atrio ventricolare bilaterale.

Ma, secondo il professor Cantile, in entrambi i casi le evidenze emerse in sede di autopsia "non sono sufficienti per spiegare la morte repentina". Ed è lo stesso destino toccato in sorte a tutti gli esemplari ritrovati a terra senza vita: una morte tanto improvvisa quanto rapida. "Ad oggi – conclude l’anatomopatologo – non possiamo escludere che la causa del decesso sia stata un eventuale avvelenamento doloso procurato con sostanze tossiche o farmaci, vista la rapidità con cui sono avvenute le morti in soggetti sani. Saranno necessarie ulteriori analisi e indagini". Dicannove cavalli sani uccisi forse da qualcosa, come una sostanza presente nei terreni mai analizzati in maniera approfondita, o forse da qualcuno.