Venerdì 19 Aprile 2024

Il ministro detta le regole Stop ai cellulari in classe "Per rispetto dei docenti"

Valditara: l’uso distrae i ragazzi e poi c’è una questione comportamentale. L’indagine di Skuola.net: il divieto c’è già, ma solo 1 studente su 7 si adegua

ROMA

Il ministero dell’Istruzione riconferma con una circolare la stretta sui telefonini in classe, già stabilita dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare numero 30 del 2007 firmata dal ministro Fioroni ("l’uso del cellulare rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente, configurando un’infrazione disciplinare") ma attuata con molta flessibilità, al punto da risultare più un invito all’uso responsabile che un obbligo cogente.

Secondo un recente sondaggio di Skuola.net, condotto su un campione di 3.000 alunni delle scuole superiori, già oggi oltre 6 studenti su 10 devono fare i conti con regole interne legate all’utilizzo dello smartphone in ambiente scolastico: il 61% ha proprio dei divieti scritti. A questi si aggiunge un ulteriore 30% a cui sono stati dati soltanto dei suggerimenti. A dispetto dell’ampia copertura della regolamentazione scolastica, i ragazzi sembrano far finta che il protocollo anti-smartphone introdotto dalla propria scuola quasi non esista. Secondo il sondaggio laddove questo c’è, infatti, appena 1 alunno su 7 racconta che le regole sono effettivamente osservate, anche perché le sanzioni sono generalmente blande. In un terzo dei casi (34%) si deve subire un rimprovero verbale, nel 36% si può arrivare a una nota scritta o al coinvolgimento dei genitori. E solamente il 30% può incorrere in una punizione che, specie per un adolescente, può essere davvero pesante da digerire: il sequestro (temporaneo) dello smartphone.

"Distrarsi con i cellulari – scrive il ministro Giuseppe Valditara – non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi". "Abbiamo responsabilizzato le scuole – sottolinea – sull’uso del cellulare: sarà alla loro autonomia organizzare sistemi per raccogliere i cellulari in una cassettina fuori dalla classe o suggerire ai ragazzi di spegnerli; c’è un principio di autonomia che va rispettata".

"La circolare del ministro Valditara sul divieto dell’utilizzo improprio o non consentito dei cellulari in classe è condivisibile sia nella sostanza che nella forma – osserva Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi –. Non si possono utilizzare i cellulari per distrarsi, per giocare o chattare o quant’altro. Noi non possiamo far finta che i cellulari non esistano, dobbiamo però insegnare ai nostri ragazzi a utilizzarli correttamente: i cellulari possono servire a scopi didattici oppure di inclusione, o ancora per utilizzi specifici con l’autorizzazione del docente e sempre che il regolamento della scuola lo consenta".

a. farr.