Martedì 23 Aprile 2024

Il Metoo scuote gli ebrei ortodossi Accuse di abusi, scrittore si uccide

E intanto gli attivisti riempiono di volantini i muri delle città: "Basta omertà dai rabbini"

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C’è aria di tempesta fra gli ortodossi di Israele. I social sono in subbuglio e nelle strade pattugliano attivisti che sui muri attaccano volantini "Noi vi crediamo". Il riferimento è alle vittime di abusi sessuali da parte di membri della comunità, anche autorevoli, come nel caso dello scrittore ortodosso Chaim Walder, 52 anni, suicidatosi il 27 dicembre scorso, dopo che Haaretz il giorno prima aveva pubblicato le testimonianze di tre donne che lo accusavano di essere state, quando avevano tra i 13 e i 20 anni, sue prede sessuali. Walder era il più celebre autore ortodosso per bambini e un terapista. Gli attivisti di quello che è già stato ribattezzato il MeToo israeliano puntano il dito anche verso quanti, nell’entourage di Walder, gli hanno eretto attorno un muro protettivo, sia quando era in vita sia dopo la morte, screditando le accusatrici. Molti sono ora impegnati a raccogliere le testimonianze di quanti affermano di aver sofferto per anni in silenzio perché l’argomento degli abusi sessuali era un tabù nella loro società conservatrice. Nella disperata lettera di addio, pubblicata dopo che si era tolto la vita sulla tomba del figlio, Walder si è proclamato innocente e ha scritto: "La pericolosa cancel culture è giunta anche qua dalla Grande Sorella America. Un fenomeno pericoloso, che distrugge carriere gloriose con un colpo di spugna. Sui social l’internauta è l’Accusatore autoproclamato, il Giudice, il Boia". Anche di fronte alle testimonianze raccolte nei suoi confronti da giornali laici e dalla polizia dopo, autorevoli rabbini lo hanno difeso. Ma due giorni dopo una giovane ortodossa, Shifra Yocheved Horowitz, si è pure suicidata.

Una sua amica ha testimoniato che anche Shifra da giovane era stata oggetto di abusi sessuali e si era disperata alla vista delle esaltazioni rabbiniche della figura di Walder e per la censura nei mass media ortodossi. Sono insorti i singoli, feriti da episodi traumatici della giovinezza, che cercano di far sentire la propria voce sui social e si è così avuta una reazione a catena con i centralini sommersi di chiamate. La la protesta sotterranea è così emersa allo scoperto con volantinaggi aggressivi nelle vicinanze delle abitazioni di persone (uomini e donne) sospettati aver molestato minorenni.

red. est.