Giovedì 25 Aprile 2024

Il Medio Oriente e il rischio effetto domino

Cesare

De Carlo

Allora ricapitolando: Putin sta devastando l’Ucraina, Erdogan si appresta a fare lo stesso con la Siria che però è alleata del russo che invita il turco alla moderazione, a Gerusalemme una bomba "eroica" della Jihad fa una strage, in Iran la rivoluzione dello hijab, il velo della sottomissione femminile, provoca la repressione degli ayatollah. E poi, tanto per rimanere nel Mediterraneo, l’Italia rimane la più esposta all’invasione migratoria che parte dalla Libia del compianto (chi l’avrebbe immaginato?) Gheddafi.

Basta così? No. Di conflitti in questo mondo centrifugo ce ne sono altri. Motivo: non c’è più il centro. Non c’è più il gendarme del mondo. Non c’è più la leadership americana. E non c’è più nemmeno l’Unione Sovietica. Peccato! Anche questo chi l’avrebbe immaginato. Abbiamo avuto 43 anni di guerra fredda. Eppure l’Europa conobbe la pace più lunga della sua storia. C’era la cortina di ferro. C’era l’equilibrio del terrore ma funzionava. E nella crisi dei missili a Cuba in Kennedy e Kruscev prevalse la consapevolezza del rischio di un olocausto nucleare. Coesistenza pacifica. I buoni cioè noi da una parte. I cattivi dall’altra. Ognuno nella sua sfera di influenza teneva a bada amici e alleati. Conflitti semmai alla periferia del mondo.

Ora invece i conflitti sono nel cuore dell’Europa e in quel Medio Oriente che è alle porte di casa. Diamo un’altra occhiata alla storia. 33 anni fa crollò il muro di Berlino. 31 anni fa l’Urss si suicidò. Rimase una sola superpotenza, quella americana. E Francis Fukuyama scrisse che la storia era finita. Non era finita affatto, come sappiamo. Anche gli Usa hanno commesso suicidio sotto la guida di mediocri presidenti. Hanno avviato l’intero Occidente sulla strada di una globalizzazione che ci ha impoverito e ha creato un altro impero del male, quello cinese. E 21 anni fa sono stati colpiti al cuore dal terrore di Osama Bin Laden.