Mercoledì 24 Aprile 2024

Il marito paghi i lavori di casa della moglie

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Nicoletta

Magnoni

Altro che Cina retrograda dove le donne sono poco più che schiave. Questa immagine è destinata a sbiadire se perfino un tribunale di Pechino obbliga l’uomo menefreghista e nullafacente a pagare i lavori in casa svolti dalla ex moglie durante l’inevitabilmente infelice matrimonio. Il grande balzo cinese in punta di diritto è degno delle più avanzate società occidentali.

Epilogo da contratto prematrimoniale all’americana. Giusto epilogo se la parità fra i sessi ancora non varca la soglia del focolare domestico. A nessun lavoratore al mondo si chiede di occuparsi della casa, del vitto e dell’amore tranne che alla casalinga, scandiva l’autrice e attivista americana Letty Cottin Pogrebin in anni in cui questa denuncia suscitava stupore fra candidi uomini. E, peraltro, la malcapitata non gode mai di ferie perché per andare in vacanza deve come minimo preparare e poi disfare le valigie di tutti e mettere al sicuro i genitori anziani. Rende vivi direbbe la moglie perfetta (dipende dai punti di vista) incarnata da Eleanore Roosevelt per la quale quando smetti di essere un contributo cominci a morire. A morire? E’ meglio che le donne smettano di sentirsi come l’ex proba first lady e che il contributo lo pretendano, piuttosto, versato per la pensione. Sicuramente, la casalinga riluttante che si è vista riconoscere il risarcimento ora inizierà a vivere, come donna. E quei settemila euro dovrebbe farli culturalmente solo suoi e magari investirli in una meritata vacanza da vera signora.