Giovedì 25 Aprile 2024

Il manager dell’energia: "Il gas è salito di undici volte. A pagare sono le famiglie"

Bernardi (Illumia): "Agire subito, anche prima del voto"

Bologna, 26 agost0 2022 - Marco Bernardi, 45 anni, imprenditore e manager, non ha dubbi: "Il momento è particolarmente grave. Bisogna agire subito sul prezzo di gas ed energia elettrica e non si può aspettare un nuovo governo". E se l’urgenza porta a queste dichiarazioni un giovane padre di famiglia bolognese, che è anche presidente della holding Tremagi e dell’operatore elettrico Illumia, un gruppo che supera il miliardo di fatturato, beh c’è da stare poco sereni.

Gas, tetti al prezzo e via al razionamento. Pronto il piano contro il caro energia

Bernardi, è sempre più complicato per le imprese. Che autunno sarà?

"Il momento è grave non per il settore elettrico, ma per tutta l’economia. Questo inverno ci sarà un consumo importante di energia elettrica e gas, al netto dei contingentamenti di cui si sta parlando".

Diamo qualche numero.

"Il prezzo del gas è aumentato di undici volte. Siamo a 320 euro per megawattora, l’anno scorso era a 20. L’aumento del gas si ripercuote in maniera proporzionale sui prezzi dell’energia elettrica, che oggi sono vicini a 600 euro per megawattora: sempre uno zero di differenza. Se noi proiettiamo questi prezzi sull’autunno e sull’inverno, beh, la situazione è dura. Ho fatto fare un’analisi".

Ce la racconti.

"Una famiglia normale, tra ottobre 2020 e marzo 2021, spendeva in energia e gas 1.200 euro. Tra ottobre 2021 e marzo 2022, già dopo tutti gli interventi che hanno tolto l’Iva e abbattuto gli oneri di sistema, spendeva 2.300 euro, dunque il doppio. Con questi prezzi, tra ottobre 2022 e marzo 2023, arriviamo a 5.000 euro. Ciò comporta un aggravio per il Pil minimo del 2%. E si andrà a peggiorare. Ma c’è un segnale positivo".

Quale?

"Finalmente la politica ha iniziato a percepire la gravità del momento. Rischiamo che le grandi industrie si fermino: a questi prezzi è inefficiente e diseconomico produrre".

E per voi operatori?

"La situazione ha un impatto finanziario, prima che economico. Paghiamo i fornitori oltre due mesi prima di incassare dai clienti. Occorre supporto dal sistema bancario e più realismo e concretezza".

Un esempio?

"La garanzia Sace per aiutare le imprese e finanziare lo stoccaggio di energia elettrica è stata emanata i a fine luglio. Ma le banche sono chiuse per ferie ad agosto e gli stoccaggi avvengono in... agosto. È una norma buona sulla carta, ma inutilizzabile".

Il lavoro, il caro energia e il sostegno alle imprese sono al centro della campagna elettorale. Cosa l’ha convinta di più?

"La priorità oggi è ottenere una diminuzione dei prezzi del gas e dell’energia elettrica. In campo ci sono tante proposte, tutte di difficile realizzazione. Un tetto al prezzo europeo, evocato da Meloni, sarebbe complesso: i Paesi sono in disaccordo fra loro. Un ’price cap’ nazionale, ipotizzato da Letta, rischierebbe, alla fine, di sovvenzionare gli Stati stranieri. Di certo occorre definire una modalità con cui finanziare la differenza di prezzo tra il mercato e il cap che si va a definire".

A chi verrà eletto cosa chiederebbe?

"Di agire, in fretta e con regole chiare. Altrimenti i costi della chiusura delle imprese e della cassa integrazione saranno ingenti".