Giovedì 18 Aprile 2024

Il Male è umano Figlio del nostro individualismo

Roberto

Pazzi

Da Caino, fratricida biblico, a Pietro Maso, assassino dei genitori di qualche decennio fa, il salto è vertiginoso. Ma un filo li collega, quello del problema del Male e della sua costante presenza nella Storia. Perché Dio ha permesso il Male? Perché lo ha impastato insieme al fango da cui ha creato Adamo? E se lo ha permesso, come si concilia con la libertà di scelta? Siamo scelti dal condizionamento della nostra natura. Secondo Eraclito, "il carattere è il destino di un uomo". E al carattere, alla propria natura, scissa fra Abele e Caino, non si sfugge. Se si nasce Caino si uccide il fratello. Se si nasce Maso, il padre e la madre. E dove va a cacciarsi allora la libertà? La gnosi, l’antica riflessione filosofica greca, pone il dubbio che Dio abbia commesso un errore nella creazione ammettendo il Male. E di lì a desiderare la fine del mondo, come rimedio all’errore, per annullarlo e creare un nuovo mondo, il passo è breve, ispirando alcune eresie del Medio Evo, come quella che voleva una segreta parte dei Templari protesa alla non riproduzione dell’errore, grazie alla sodomia, come strumento di rifiuto della procreazione.

Tutti i giorni dai giornali e dai media abbiamo testimonianza della perenne vitalità del Male. L’ultima versione a livello planetario è la guerra voluta da Putin per riesumare un cadavere, l’Impero russo. Non si può non riconoscere del genio politico a questo nazionalista e oscurantista. Sta giocando la stessa partita a scacchi col mondo che aveva giocato Hitler. Ma è anche lui un genio del Male. Il suo temporaneo successo non deve ottundere il giudizio. Per Sant’Agostino il Male era il prevalere dell’Ego sul senso del Tutto: pondus meum amor mei, la mia prigione è l’egoismo. Sostituiamo l’egoismo col nazionalismo e avremo lo stesso risultato. Il santo è colui che annichilisce l’Io. Qualcosa di simile nel buddismo, dove il Male è il principio dell’individuazione, la separatezza insomma dell’Io dal Tutto.