"Il liberi tutti al volante fa paura". Il tecnico Aci: euforia pericolosa

I tratti peggiori sono quelli di accesso alle città. "E mancano ancora i turisti"

Enrico Pagliari

Enrico Pagliari

Enrico Pagliari (foto) , ingegnere, coordinatore area tecnica Aci. Cosa sta succedendo sulle strade post lockdown? "Non abbiamo ancora i dati ma il 2021 ci preoccupa".

Perché? "Mi basta guardare fuori dalla finestra dell’ufficio, a Roma. Qui sotto c’è un incrocio, abbastanza tranquillo. Da un mese, si verifica un incidente grave ogni settimana".

Siamo ripartiti svagati? "È una reazione psicologica. Quando abbiamo ripreso a spostarci dopo il lockdown, abbiamo comunque premiato l’auto privata, su questo non ci sono dubbi. I mezzi di trasporto sono lì a confermarlo. E poi c’è un’euforia da... tana libera tutti".

Tipo: evviva, è finita? "Sì. Il problema è che se questo ragionamento lo facciamo da vaccinati, quando rivediamo gli amici e torniamo a mangiare insieme, va bene. Ma se l’atteggiamento di euforia lo adotti alla guida, è pericoloso. Incidenti e traffico sono in aumento".

I dati di Autostrade ci dicono però che non si è superato il volume pre-lockdown. Anche se poi c’è la rete Anas, ci sono le strade urbane. "Infatti. I turisti non si vedono ancora, quindi quello abbassa la media autostradale. È aumentato invece il flusso di chi è tornato in ufficio e lo fa con il mezzo privato".

Il traffico pendolare. "È così. Probabilmente i numeri assoluti non ci danno la misura precisa del fenomeno. Bisogna andare a vedere alcuni tratti di accesso alle aree urbane".

Abbiamo anche disimparato a guidare? "No, non direi tanto questo. Siamo distratti soprattutto perché abbiamo voglia di evadere".