Il grigio piace E ha cinquanta sfumature

Massimo

Cutò

Un’idea diabolica

di Meryl Streep.

La diavolessa che veste Prada è stata la prima fra le donne che fanno tendenza: anziché nascondere il tempo che passa, l’ha ostentato. E così i suoi capelli grigi sono diventati un vanto, il fiore all’occhiello, l’orgoglio di casta. Meglio ancora: un look. Meryl ha fatto scuola. Diane Keaton, Helen Mirren, Glenn Close, Jamie Lee Curtis, Judi Dench: le metallizzate hanno lasciato bionde, rosse e more ai soliti problemi di ricrescita. Nessun uomo ha mai ottenuto gli stessi risultati. A meno di non chiamarsi Richard Gere o Clooney, i fallimenti del maschio brizzolato pesano molto più dei successi: vedi la chioma canuta (subito abortita) di Pippo Baudo, un orrore tra effetto forfora e nevischio.

Le signore hanno invece trovato il karma in quella tinta neutra che sta bene su tutto, al mattino e nella serata di gala. A costi minimi peraltro. Dire stop alle colorazioni fa risparmiare tempo e denaro: basta un salto dal parrucchiere ogni tanto, per non perdere le buone abitudini. La genialata dell’ultimate grey, scelto come simbolo cromatico per il 2021 dal Pantone Color Institute (l’autorità di riferimento in materia), rappresenta lo spirito del tempo. È senza età. Tanto che anche le ragazzine se lo sono messe in testa, sull’onda di Lady Gaga e Cara Delevingne. Magari scegliendo la variante del titanium silver che regala al viso una luminosità naturale. Perché

il grigio è questione

di sfumature: ce ne sono almeno cinquanta.