Il Green pass spacca gli italiani. Ma il lockdown piace ancora meno

Il 56% ritiene giusto l’obbligo della carta verde per alcune attività. Il 67% è contrario alle chiusure

Sondaggio: gli italiani e il Green pass

Sondaggio: gli italiani e il Green pass

Il green pass divide gli italiani, ma i consensi calano quando si va nel dettaglio delle attività che dovrebbero essere vincolate al possesso della carta verde. L’ipotesi di un altro lockdown, ad ogni modo, piace ancora meno. Il trend quotidiano dei nuovi contagi da Covid ha superato i 3 mila casi e gli esperti stimano che ad inizio agosto gli infettati potrebbero essere 10 mila al giorno. È anche vero, però, che grazie alla vaccinazione casi gravi e decessi sono meno dei mesi scorsi. Pertanto gli italiani si apprestano a vivere un’estate diversa rispetto all’anno scorso. Infatti mentre a luglio 2020 il numero dei contagi diminuiva fino ad arrivare a poche decine, ora invece la situazione è opposta, la variante Delta sta generando un aumento vertiginoso di malati. Le autorità stanno riflettendo su quale misura adottare, se prendere come esempio la Francia, che prevede green pass obbligatori per fare qualsiasi cosa, oppure soluzioni più soft. In una parte del Governo sembra prevalere il "modello francese", al quale è contraria la Lega, oltre che Fratelli d’Italia.

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La consapevolezza è che ormai, passata la metà di luglio, ci si trovi in un vicolo cieco senza alcuna prospettiva positiva, indipendentemente dal provvedimento che sarà attuato. Se prevarranno rigidi divieti per chi non sarà dotato di green pass, ci potrebbe essere un forte impatto negativo sull’economia del turismo, visto che è proprio questo il periodo in cui ristoranti, bar e strutture alberghiere concentrano i propri affari. Se invece i provvedimenti saranno eccessivamente soft, sarà inevitabile assistere ad un aumento dei casi che potrà riportare una parte dell’Italia in zona rossa, generando un doppio problema, sanitario ed economico. Le ultime notizie provenienti da "radio turismo" parlano di molte prenotazioni già annullate in seguito all’aumento dei casi; ovviamente le cancellazioni potrebero aumentare in caso di obbligo rigido del green pass. Quindi, per dirla alla Draghi, la sfida è individuare il provvedimento con il minor rischio calcolato.

In questi giorni prevale comunque una forte preoccupazione. Questo sentimento di allarme genera la convinzione che il green pass sia un provvedimento giusto: la pensa così il 56% della popolazione. Le differenze, però, diventano un po’ più marcate quando si va nello specifico dei i luoghi e delle occasioni in cui la carta verde dovrebbe essere obbligatoria. Per esempio, per i ristoranti al chiuso, la percentuale dei favorevoli all’obbligo del documento per entrare scende al 40%, fatti salvi però distanziamento e limiti della capienza; quanto a quelli all’aperto, solo il 19% è favorevole. Risposte simili si registrano per gli eventi sportivi all’aperto: i sostenitori del green pass sono il 27%, anche in questo caso, però, rispettando le norme del distanziamento sociale. Per treni ed aerei invece aumentano i favorevoli: rispettivamente concordano con l’obbligo il 59 ed il 64%. Al contempo l’ipotesi di un altro lockdown vede contraria la maggioranza della popolazione: il 67% afferma che il Paese non resisterebbe ad ulteriori chiusure.