Il governo vacilla. E Conte vende la pelle dell'orso

La Svp: libertà di abbattimento in cambio dei voti. Ma intanto la maggioranza guadagna un seggio

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Ora a Conte tocca ballare con i lupi. E qualche orso. Per continuare a dare una mano al governo al Senato, l’Svp getta sulla bilancia la licenza di uccidere i predatori carnivori in Alto Adige. E siccome il "più uno" di Renzi – l’azzurro Vincenzo Carbone, appena passato da Forza Italia a Italia Viva – non basta ad assicurare la maggioranza assoluta, il partito della stella alpina non si ferma lì: l’elenco delle richieste va dallo sblocco della concessione per l’A22 (l’autostrada del Brennero), fino alla norma di attuazione per la formazione dei medici, passando per la delega sugli orari dei negozi. "Il voto dei nostri parlamentari a Roma dipenderà dai segnali a favore dalla nostra Provincia" annunciano il governatore Arno Kompatscher e il segretario della Südtiroler Volskpartei, Philipp Achammer. Non c’è dubbio però che la prova d’amore sia consentire a Bolzano di legiferare in materia di abbattimento di orsi e lupi, considerati dannosi e pericolosi da allevatori e agricoltori locali. Le misure varate dalla Provincia (che ha competenza primaria in materia di caccia e pesca) erano state impugnate dal ministro dell’Ambiente Costa. Ragion per cui ora i sudtirolesi tornano a batter cassa. Poco male se la capogruppo Julia Unterberger si professa animalista: pare che circoscriva la passione a cani e gatti.

E d’altra parte, non è la prima volta che la Svp si fa pagare l’appoggio al governo in carica. Un aiutino sempre costoso. Ne sa qualcosa Prodi che tra il 2006 e il 2008, per sopravvivere a Palazzo Madama dove i sudtirolesi erano determinanti, una volta accettò di dare contributi per le Ferrovie del Nord-est, un’altra di intervenire per la costruzione del "Polo finanziario" a Bolzano. E un’altra ancora per quello "della giustizia". E così via, di voto in voto. Altrettanto, però, fece il rivale di sempre: Silvio Berlusconi. Che, in cambio dell’astensione alla fiducia nel dicembre 2010 dette il via libera alla suddivisione del Parco dello Stelvio tra i tre enti interessati (Lombardia, Trento e Bolzano).

Vero è che tradizionalmente gli altoatesini sono sempre stati vicini al centrosinistra, ma non al punto di regalare la loro "simpatia". Difficile dire se questa trattativa andrà in porto: la presidente del gruppo Misto, Loredana De Petris, minaccia infatti il ricorso alla Corte costituzionale: "La fauna è patrimonio dello stato non delle province e delle regioni. Ricatti di questo genere sono una vergogna". Del resto, è noto che è sempre meglio non vendere la pelle dell’orso prima di averlo abbattuto.