Giovedì 18 Aprile 2024

Il governo ferma la maxi-stangata Luce e gas, rincari contenuti in bolletta

Tre miliardi per tagliare gli aumenti: ok di palazzo Chigi al decreto. Via gli oneri di sistema e aliquota Iva ridotta

di Achille Perego

Arriva il decreto taglia-bollette per contenere i rincari autunnali, stimati fino al 40% e pari a 500 euro all’anno, dell’energia elettrica e del gas. Anticipato in mattinata dal premier Mario Draghi all’assemblea di Confindustria, nel pomeriggio il Consiglio dei ministri ha approvato un intervento di oltre 3 miliardi – dopo il miliardo e 200 milioni di luglio – per evitare che dal 1° ottobre, a causa della corsa dei prezzi di gas e petrolio e dei permessi per le emissioni di Co2, scattasse una nuova, e più pesante, stangata su famiglie e imprese dopo gli aumenti già partiti a luglio per il terzo trimestre. Rispettivamente il 9,9% per l’energia elettrica e il 15,3% per il gas. Il decreto legge prevede una serie di misure per contenere gli aumenti che l’Arera comunicherà il 30 settembre e che saranno applicati dal quarto trimestre 2021 e riguarderanno le tariffe di gas e luce del mercato tutelato dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Nel dettaglio, circa 2 miliardi serviranno per ridurre nel quarto trimestre gli oneri generali di sistema sulle bollette della luce, 480 milioni per calmierare i rincari del gas riducendo l’aliquota Iva al 5% dall’attuale 10% (22% per i consumi superiori a 480 metri cubi) e 450 per potenziare il bonus sociale previsto automaticamente in bolletta per famiglie a basso reddito o con gravi condizioni di salute. In pratica, secondo Palazzo Chigi, per i 3 milioni di italiani che hanno un reddito Isee inferiore a 8265 euro all’anno (20mila con almeno 4 figli), sono percettori di reddito o di pensione di cittadinanza oppure affetti da gravi patologie saranno "tendenzialmente azzerati" gli effetti del futuro aumento dell’energia elettrica. Lo stesso varrà per i 2,5 milioni di persone agevolate dal bonus sociale per il gas. Per ridurre il caro-luce per 26 milioni di italiani e 6 milioni di piccole imprese in bassa tensione, i 2 miliardi stanziati dal governo serviranno a eliminare dalla bolletta gli oneri generali di sistema. Oneri che comprendono voci come il sostegno alle fonti rinnovabili, al bonus sociale, alle aziende energivore e alla messa in sicurezza del nucleare, e che pesano per il 10,7% sulla bolletta della luce che a luglio, per una famiglia tipo, era di 559 euro riferita all’anno scorrevole.

Per quanto riguarda il gas, per cui la spesa annua della famiglia media è di 993 euro, invece, si è preferito non agire sugli oneri, che pesano per il 4,68% ma sull’aliquota Iva (ridotta al 5%), che si applica sul totale della bolletta, accise comprese, e quindi è una tassa anche sulle tasse. Se con i 3 miliardi di taglia-bollette diventerà meno dura la stangata di ottobre, e per questo Confcommercio plaude al decreto mentre per il ministro Orlando è la "prova che nessuno deve restare indietro", per il Codacons si tratta di un intervento insufficiente e limitato a tre mesi mentre l’Iva dovrebbe essere ridotta per tutto il 2022.

Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori, il risparmio sugli oneri di sistema (113 euro) non compenserebbe l’aumento stimato per la luce di 225 euro e quindi la bolletta dell’energia elettrica rincarerà comunque di circa 100 euro all’anno. Per quanto riguarda il gas, agendo sull’Iva, il risparmio sarà più alto dei circa 45 euro calcolati dall’Unc, se fossero stati azzerati gli oneri, ma comunque gli aumenti potrebbero superare i 200 euro sempre all’anno.