Giovedì 18 Aprile 2024

Il giorno del giudizio Trump alla sbarra accusa Biden "Lui e il figlio pagati dalla Cina"

L’ex presidente stanotte in tribunale dove sarà incriminato. Gli avvocati: "Niente telecamere". La Casa Bianca annuncia il pugno di ferro contro le proteste: se servirà, noi saremo pronti.

Il giorno del giudizio  Trump alla sbarra accusa Biden  "Lui e il figlio pagati dalla Cina"

Il giorno del giudizio Trump alla sbarra accusa Biden "Lui e il figlio pagati dalla Cina"

di Giampaolo Pioli

È atterrato da poche ore e si è infilato nel suo grande appartamento alla Trump Tower sulla Quinta strada protetto dal secret service e dalla polizia di New York. Ad aspettarlo all’ingresso solo giornalisti e una folla di curiosi oltre a qualche simpatizzante Maga (Make America great again) e dei movimenti anti-Trump. La Casa Bianca ha detto che non tollererà violenze: "Siamo pronti a intervenire". Ma il vero Trump show comincerà questo pomeriggio al Palazzo di Giustizia dove un ex presidente per la prima volta nella storia americana verrà incriminato, dovrà mettere le sue dita per le impronte digitali e farsi fare la foto segnaletica. Gli verranno letti i capi di accusa (dovrebbero essere più di 30) e l’unica cosa certa è che Trump si dichiarerà "Non colpevole". I suoi avvocati riservano ogni opzione legale per respingere le accuse e presentare una mozione di annullamento del procedimento. Non hanno ancora deciso se chiedere anche la sotituzione del giudice Juan Merchan rivolgendosi ad una corte d’appello per incompatibilità ambientale visto che Trump ha detto che il giudice gli è ostile.

In questi momenti cruciali all’interno della corte (mentre i grandi media Usa chiedono l’ammissione delle telecamere) in aula è spuntato un vero e proprio team di ‘pompieri legali’ che sta tentando di convincere Trump a rimanere zitto e a non accusare o insultare il procuratore Bragg come ha fatto anche durante il week end perché potrebbe ulteriormente compromettere la sua posizione già delicatissima. L’ex presidentem indagato però è famoso per non ascoltare mai nessuno, anche se la sua posizione da domani sarà totalmente cambiata. Sebbene non ci sia ancora una data fissata per il processo vero e proprio segnerà una nuova pagina nella vita di Trump come candidato e indagato. Gli scommettitori si chiedevano se Melania rimarrà sempre al suo fianco visto che a Mar a Lago, la loro lussuosissima residenza in Florida, i due coniugi vivono già in appartennti separati e distanti fra loro.

Fino questo momento il partito repubblicano sta faceno quadrato intorno a lui, dal presidente della Camera McKarty all’ex vice Mike Pence. Ma non il leader repubblicano del Senato che invece è muto e si tiene alla larga. La strategia del partito dell’elefantino che Trump controlla completamente, non è tanto la difesa del presidente prima del processo, ma è mettere l’intero sistema di giustizia americano sul banco degli imputati sostenendo che le decisioni sono tutte motivate politicamente.

L’intera procedura di arresto e senza la presenza di manette, se non ci saranno intoppi, durerà in tutto 25 minuti poi Trump verrà lasciato libero anche senza cauzione e potrà fa rientro in Florida dove lo aspettano i suoi fan alle 8,15 (le 2,15 del mattino di mercoledi in Italia) per raccontare la sua odissea di “perseguitato”. Questo solo il programma di massima, perché il giurì di Manhattan potrebbe ordinargli di non fare dichiarazioni che potrebbero danneggiare il procedimento legale. Togliere la parola a Trump però per lui sarebbe già una condanna “a morte” (politica, si intende).

Quella di New York sarà una toccata e fuga. Resterà meno di 24 ore e non è detto che riesca a dormire facilmente alla Trump Tower prima dell’inizio della "prova della verità". Una delle prime prove che si vede costretto ad affrontare in un ruolo indebolito dall’incriminazione criminale. La sua macchina da guerra elettorale è già riuscita a trasformare l’attesa per l’arresto in una raccolta fondi che ha già fruttato 5 milioni di dollari nelle ultime 48 ore. All’incontro speciale e a inviti a Mar-a-Lago potrebbero arrivare anche i robusti donatori che non lo hanno abbandonato. Ma i grandi soldi dei donatori anonimi che gli hanno permesso di raggiungere un miliardo di dollari nel 2020 Trump li aveva già persi anche prima dell’incriminazione e non li avrà piu.

Inoltre ieri l’ ex governatore dell’Arakansas con un passato in Congresso Asa Hutchinson si è candidato anche lui per la sfida presidenziale del 2024 con un semplice slogan: "Sono un repubblicano normale e non sono Trump". Lentamente anche altri nel partito dell’elefante cominciano a cercare distinguo dal tycoon. Tutti aspettano però di vedere come sarà la sua giornata nella corte di New York, ma soprattutto la sua reazione, che potrebbe essere rabbiosa. E gia sull’aereo che lo portava a New York ha già detto che la sua incminazione è una "interferenza politica" e si è scagliato contro Biden e il procuratore Bragg. "È Biden che dovete prendere, lui e il figlio sono pagati dalla Cina".