Omicidio Carol Maltesi, fatta a pezzi da Davide Fontana: "Gioco erotico e le martellate"

Il killer ha tenuto il corpo in freezer per 2 mesi e nel frattempo rispondeva ai messaggi sul telefono della vittima

di Beatrice Raspa

"Nato a Milano in aprile, sono un ariete atipico, calmo e razionale, ma testardo e determinato". Così scriveva di sé sul suo blog ’Storiedifood’ Davide Fontana, 43enne bancario milanese amante della cucina a 360 gradi, dei viaggi, della tecnologia e della fotografia. Un giorno di fine gennaio ’Uomoallacoque’, il nickname del travel food blogger di casa a Rescaldina, nel Legnanese, ha massacrato a martellate la dirimpettaia, Carol Maltesi, 26enne italo-olandese dalla doppia vita, ex commessa, mamma di un bimbo di sei anni e star del porno col nome d’arte Charlotte Angie. Poi in tre giorni l’ha fatta a pezzi con una sega e un’accetta, l’ha scorticata per renderla irriconoscibile, ha infilato in brandelli in una cella frigorifera comprata apposta per conservare il cadavere e lì, nell’abitazione accanto alla sua, ha lasciato i resti. Il 20 marzo li ha infilati in quattro sacchi neri dell’immondizia, li ha caricati sulla Fiat 500 grigia della vittima, e li ha portati tra i monti della Valcamonica, per poi scaraventarli in una scarpata.

A confessare l’incredibile sequenza dell’orrore ai carabinieri la notte tra lunedì e martedì è stato proprio il bancario, ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. "Abbiamo fatto un gioco erotico poi finito male", ha detto. La svolta al culmine di un’indagine lampo avviata dopo che il 20 marzo un 60enne di Paline di Borno, 70 abitanti al confine con le valli bergamasche, aveva avvistato una mano di donna mozzata, unghie laccate di viola, spuntare da un sacco dei rifiuti tra i rovi. In quei sacchi c’erano 15 pezzi di un corpo femminile sezionato con abilità chirurgica, il volto sfigurato, molti tatuaggi di cui alcuni illeggibili perché scorticati. Il rinvenimento ha spinto i carabinieri della compagnia di Borno a scandagliare le telecamere dei centri vicini. E sotto gli occhi elettronici della valle la mattina del 20 marzo era transitata l’auto di Carol, con al volante il suo assassino, che peraltro in precedenza era già stato controllato per caso sull’utilitaria dell’amica, spesso nella sua disponibilità. E con quell’auto Fontana aveva fatto dei sopralluoghi nelle settimane dopo l’omicidio, scegliendo Borno che conosceva perché ci andava in ferie da piccolo. Scoprire l’identità della donna smembrata sembrava impossibile, nessuno ne aveva denunciato la scomparsa. Inquirenti e investigatori dunque sperando che qualcuno la riconoscesse hanno diffuso un identikit degli 11 tatuaggi individuati sui resti. Bingo. L’appello è stato intercettato dai numerosi fan di Carol-Charlotte, cresciuta tra Sesto Calende e Busto Arsizio, nel Varesotto, in tasca un diploma da fashion design, prima commessa e poi star del porno amatoriale e poi professionale, misteriosamente sparita dai social e dalle ribalte a luci rosse da fine di gennaio dopo mesi di presenza assidua.

In molti avevano cominciato ad allarmarsi. La madre e l’ex compagno, padre di suo figlio, avevano contattata su WhatsApp, qualche fan e amico sui social, ricevendo risposte laconiche. Tra questi Franco Trentalance, ex celebre attore hard, ora produttore di vini, che a febbraio aveva cercato su Instagram la 26enne. Voleva proporle una partecipazione a una festa privata. "Grazie Franco ma mi sono presa una pausa", la risposta ricevuta da Trentalance, "stupito ma non insospettito". A rispondere era stato Fontana, che per settimane ha mandato messaggi dai profili e dal telefono della vittima – arrivando addirittura a pagare l’affitto al proprietario di casa – per depistare.

L’altro ieri però una conoscente della 26enne si è palesata a Rescaldina. Ha intercettato il dirimpettaio che, ormai con fiato sul collo, ha deciso di andare con lei dai carabinieri per riferire che la vicina pareva sparita. Ma si è subito ingarbugliato. In serata è stato convocato in caserma a Brescia e nella notte è crollato. "Ho avuto un raptus. Poi ho perso la testa" ha ammesso, senza chiarire bene il movente. Passione per i viaggi, la libertà, la pizza e i cavalli, Carol-Charlotte lo aveva frequentato per un mese. La storia era finita, ma continuava a vederlo, quel bancario blogger a cui aveva lasciato le chiavi dell’auto e di casa. E che un giorno si è trasformato in carnefice.