Il giallo di Crema: frammenti di dita nell’auto di Sabrina

Vettura bruciata, svolta nelle indagini sulla fine della 39enne. Trovate anche tracce di sangue vicino a una cisterna

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di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

La sua Panda bruciata, ridotta a un ammasso di lamiere annerite, restituisce ancora schegge minute di ciò che era Sabrina Beccalli, quello che è stata in vita la donna di Crema, 39 anni, sparita nelle prime ore del giorno di Ferragosto. Un’autofficina a Offanengo, a un passo da Crema, dove è ricoverata la vettura. È paziente la ricerca dell’anatomopatologo Cristina Cattaneo, nominata dalla procura di Cremona. Affiorano piccoli, anche minuscoli reperti delle ossa delle mani e delle dita, dei piedi, numerosi quelli della teca cranica. Trovati anche resti di tessuti molli. Reperti umani, come erano umani quelli, una trentina, ritrovati sull’auto dal Ris di Parma.

Sono le cinque del pomeriggio quando termina il lavoro e un grande telone giallo torna a ricoprire l’utilitaria. Un uomo, Alessandro Pasini, 45 anni, è in carcere accusato dell’omicidio di Sabrina e della distruzione del suo cadavere. Nega di avere ucciso l’amica: Sabrina è stata stroncata da overdose e lui, in preda al panico, ha caricato il corpo sulla Panda a cui ha dato fuoco in campagna, nella località di Vergonzana. Nel giallo di Crema ci sono zone d’ombra, presenze e situazioni da spiegare, interrogativi in attesa di risposta. Una donna si presenta dai carabinieri con le copie cartacee di alcuni messaggi scambiati via Messenger con Pasini. Si parla di un appuntamento la sera del 14 agosto. Pasini invia messaggi a un’altra donna. Il primo è alle 4.45 del giorno 15. I toni sono quelli di un appuntamento mancato, un "Sono qui. Come mai mi hai lasciato solo?".

L’uomo cercava un appoggio oppure voleva precostituirsi un alibi? Si deve pensare che a quell’ora la Beccalli fosse già morta o fossero i suoi ultimi secondi di vita, se si considerano due circostanze. L’ultima traccia di Sabrina è un emoticon inviato alle 4.11 in risposta a un messaggio WhatsApp dell’amico Luigi Degli Angeli alle 3.16. Seconda circostanza: attorno alle 5 una vicina, Marina Craciun, sente una voce strozzata di donna urlare a più riprese "Aiuto, aiuto, no". Le indagini stanno verificando anche delle presenze vicino all’abitazione di Sabrina la sera del 15 agosto, dopo il rogo della sua auto. Tracce di sangue sono state trovate a Vergonzana sui bordi di una cisterna di liquami, a circa un chilometro dal punto dove è stata incendiata l’auto, sulla strada per Madignano percorsa da Pasini al ritorno. La cisterna è stata interamente svuotata nel corso delle ricerche della donna. Quando i carabinieri si presentano all’abitazione di Sabrina Beccalli la porta è chiusa. Viene invece trovata aperta dal figlio quindicenne.