Si era uccisa impiccandosi con un foulard nella sua bella casa di Pesaro. Né una riga né una spiegazione. La trovarono il marito e il figlio di ritorno con dei pasticcini per lei. Su un ripiano, c’era una preghiera con la quale chiedeva forza per superare le difficoltà di ogni giorno. Era la mattina del 26 dicembre 2022. Lei, Francesca Ercolini, 51 anni, originaria di Campobasso, giudice civile ad Ancona, sposata con l’avvocato pesarese Lorenzo Ruggeri, un figlio di 14, appariva sempre sorridente e timida allo stesso modo, mai una parola più alta di un’altra o un gesto fuori posto. Una coppia e una famiglia senza alcuna apparente nuvola a intimidirla. Invece non era così. Il suicidio e poi l’inchiesta condotta dalla procura dell’Aquila (per competenza dovuta al coinvolgimento di un magistrato) ha portato a uno scenario inaspettato.
Il marito è sotto indagine per maltrattamenti a cui, i magistrati aquilani della procura dei minori, associano anche il figlio, mentre è ritenuta non provata e non meritevole di ulteriore indagine l’ipotesi dell’istigazione. Secondo la procura abruzzese, a irrobustire le accuse sono "le dichiarazioni rese dai familiari del magistrato deceduto che hanno evidenziato una lunga crisi della coppia (...) fornendo video e immagini e le chat sulle conversazioni con la donna ’assicurate per mezzo di quotidiano backup consigliato dalla vittima‘ perché se ne abbia memoria’ dalle quali emergerebbero ’lividi, escoriazioni ripetute, su varie parti del corpo, che sarebbero il risultato delle violenze domestiche cui era sottoposta la donna’". Un risvolto sconvolgente a cui gli inquirenti sono arrivati ascoltando moltissime persone, sia tra i familiari (c’è chi ha detto di non aver mai saputo nulla di botte o umiliazioni, altri che invece sapevano della crisi della coppia sfociata in maltrattamenti) ma anche colleghi magistrati della giudice morta, che avrebbero riportato soprattutto impressioni o confidenze che qualcosa non andasse ma nulla di certo su abusi o maltrattamenti, altrimenti avrebbero avuto l’obbligo di denunciare.
L’inchiesta sarebbe arrivata alla conclusione delle indagini preliminari. Ora l’avvocato Lorenzo Ruggeri avrà 20 giorni per offrire la sua versione sul clima familiare, sulle accuse di maltrattamenti e su che cosa possa aver spinto la moglie al suicidio. In un primo momento, un sostituto procuratore dell’Aquila aveva chiesto la misura cautelare in carcere a carico del marito della giudice ma il procuratore capo dell’Aquila non ha controfirmato la richiesta al gip per poi destinare l’indagine a un altro magistrato. Chi non ha dubbi sulle responsabilità è la mamma di Francesca Ercolini. La donna ha presentato esposti contro genero e nipote in forza di quei video e messaggi della figlia.
Roberto Damiani