Martedì 23 Aprile 2024

Il giallo della giovane mamma Muore in discoteca mentre balla Festeggiava la guarigione dal Covid

Aveva 26 anni e due figli. Si è sentita male mentre si trovava in pista: era la prima uscita dopo la malattia. Lo sfogo della sorella: "Non aveva bevuto, né assunto droga". Disposta l’autopsia per chiarire le cause

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di Riccardo Jannello

Il dolore più forte nella tragedia che ha strappato alla sua famiglia Francesca Testana – 26 anni, madre di un bambino e di una bambina – è stato leggere che la ragazza, stroncata da un malore improvviso mentre ballava, era drogata o ubriaca. "Nulla di tutto questo, i social e certi titoli in rete sono una vergogna – ha scritto la sorella Elisa, che ha visto Francesca morire ai suoi piedi –: era solo una brava madre che stava ballando. Sì perché le madri possono anche uscire. Esigo silenzio e rispetto per la mia famiglia che ora è distrutta. Mi fate vomitare".

Una reazione durissima per una tragedia che attende una spiegazione. Per Francesca era la prima uscita dopo essere risultata negativa, venerdì, al Covid che l’aveva colpita. "Volevamo festeggiare la libertà", dice la sorella fra le lacrime.

Erano le 1.30 della notte fra mercoledì e giovedì, Francesca – che viveva ad Aprilia – era con la sorella e amici al pub El Paso di strada Sabotino, nel quartiere della movida di Latina, Borgo Piave. In estate, attorno ai tavoli all’aperto del locale, si balla fino alle ore piccole. C’era tantissima gente, turisti e locali che ancora si godevano il periodo di Ferragosto. La 26enne si è accasciata improvvisamente a terra senza che ci fossero segni premonitori della tragedia. "Stavamo ballando, ci stavamo divertendo – hanno raccontato alcuni testimoni ai carabinieri di Latina che sono intervenuti per le indagini –. A un certo punto Francesca è crollata a terra priva di sensi, senza avere il tempo di dire nulla, di allertare per un malore. Siamo certi che non avesse bevuto".

Gli amici hanno cominciato a urlare e la musica si è fermata. "I nostri addetti sono intervenuti immediatamente", hanno dichiarato i titolari del locale. In pista, fra gli avventori, c’erano un infermiere e un medico che, accorsi per le grida, hanno subito tentato di rianimare la giovane madre, mentre la sorella Elisa chiamava i soccorsi. Gli operatori del 118 – intervenuti nel giro di pochi minuti – hanno tentato l’impossibile, ma per la ragazza non c’è stato nulla da fare, non ha mai ripreso conoscenza. Prima il massaggio cardiaco dei due volontari, quindi il defibrillatore usato dai sanitari del soccorso non hanno potuto nulla: dopo mezzora qualsiasi tentativo è risultato vano.

I medici hanno stilato un primo referto con la stringata diagnosi di arresto cardiocircolatorio, l’unico documento attualmente a disposizione degli inquirenti. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia e la Procura di Latina ha aperto un fascicolo d’inchiesta disponendo immediatamente l’autopsia per la vittima. Saranno necessari controlli molto più profondi e analisi accurate per capire che cosa l’ha portata alla morte.

Gli inquirenti hanno al momento appurato che nel passato clinico della povera madre non ci sono elementi che potrebbero fare pensare a una fine così repentina. L’unico problema avuto da Francesca era stato il Covid, contratto un paio di settimane fa e clinicamente guarito senza apparenti conseguenze. I genitori di Francesca, avvisati dall’altra figlia, sono arrivati sul posto subito dopo (da Aprilia la distanza è di circa 20 chilometri): per loro un dolore immenso, come per Lorenzo, il padre dei due figli piccoli, che ancora si domandano quando la madre tornerà da loro.