Mercoledì 24 Aprile 2024

Il ghiacciaio sta per crollare, evacuati i turisti

Una massa grande come il Duomo di Milano minaccia la Val Ferret: via anche i residenti. Il sindaco: "Una scelta inevitabile".

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di Viviana Ponchia

Bisogna immaginare una massa grande quanto il Duomo di Milano. O un campo da calcio con sopra 80 metri di ghiaccio, mezzo milione di metri cubi. Il rischio di un crollo istantaneo del ghiacciaio di Planpincieux è reale, come a fine settembre di un anno fa. Allora si sbriciolò in piccole frane, oggi la situazione è diversa: rosso o nero. Nelle prossime ore il blocco potrebbe venire giù, oppure essere addomesticato dal freddo e tornare stabile. Ma non si può rischiare. Le previsioni non annunciano una rinfrescata e in caso di caduta i danni sono difficili da calcolare perché c’è l’eventualità che faccia molta strada rispetto al punto di impatto, creando un effetto aerosol. Come in una valanga d’inverno. Per questo il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha ritenuto "improrogabile" l’evacuazione di 75 persone, di cui 15 residenti, dalla Val Ferret. "La frattura che nei giorni scorsi si è creata nella parte alta del ghiacciaio – spiega – ha avuto uno sviluppo estremamente rapido".

Il gigante instabile sul versante italiano del Monte Bianco è monitorato con sofisticati strumenti elettronici. Ogni minimo movimento viene registrato, ma l’allerta stavolta non è scattata per l’accelerazione della massa, che si muove di quasi un metro al giorno. A preoccupare sono le variazioni di temperatura. Nei giorni scorsi ha fatto freddo e il reticolo che compone il ghiacciaio si è ristretto. Con il ritorno del caldo è aumentata la quantità di acqua che fa da cuscinetto con la roccia e la massa è diventata scivolosa.

Spiega il fenomeno Valerio Segor, responsabile dell’ufficio Assetto idrogeologico dei bacini montani della Regione: "Abbiamo fatto un sorvolo quindici giorni fa e uno ieri (mercoledì, ndr). Grazie alle comparazioni fotografiche abbiamo individuato un settore del ghiacciaio che sta cedendo a una velocità non eccessiva". Si vede il comportamento anomalo della porzione incriminata. E le differenze rispetto al passato. "La paura non è tanto per il movimento come era accaduto nell’autunno scorso – continua l’esperto – ma per il trend anomalo delle temperature. Uno shock termico caldo-freddo-caldo che, secondo i nostri consulenti di Zurigo, fragilizza quella parte del ghiacciaio con il rischio di crollo immediato. L’acqua che scorre sotto fa da scivolo. È la situazione più pericolosa".

Il Planpincieux è un sorvegliato speciale dal 2013 proprio perché risente particolarmente dell’azione dei cambiamenti climatici. È un ghiacciaio ’temperato’. Il cui motore, a differenza di quello freddo, è la presenza di acqua che funge da lubrificante. Con l’innalzarsi delle temperature queste situazioni diventano più difficili da gestire, ieri è stato impossibile aspettare ancora la ’zonizzazione delle zone a rischio’: una zona rossa che potrebbe essere travolta dalla massa densa prodotta dal crollo e una zona gialla che sarebbe raggiunta dall’aerosol. Per ora il disagio minimo. Nessuna delle persone coinvolte nell’evacuazione ha richiesto supporto o si è rivolta al quartiere di accoglienza. Nei mesi scorsi inoltre è stata creata una viabilità alternativa e questo ha permesso che non fosse chiusa tutta la valle a monte. I residenti si sono sistemati da amici o parenti, i turisti in qualche modo si sono arrangiati. Tanto alla fine è sempre la montagna che comanda.