Il futuro delle banche La sfida della sostenibilità

Il manager di Intesa: "Serve un sistema che spinga le risorse verso il green"

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di Stefano

Lucchini

Da qualche tempo, il dibattito pubblico sulla direzione dello sviluppo economico sembra sempre condizionato dal ricorso alla "sostenibilità": si fa riferimento a un concetto deliberatamente ampio, orizzontale e trasversale, che chiama a un’azione collettiva affinché lo sviluppo attuale non venga realizzato con modalità tali da compromettere le possibilità delle generazioni future. I termini del problema sono ormai ben noti.

Per l’attuazione degli ambiziosi obiettivi prefissati dallo European Green Deal, fra i quali la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 40% entro il 2030 (per il loro totale azzeramento entro il 2050), l’utilizzo di una quota di almeno il 32% per energie rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica di almeno il 32,5%, sono richiesti investimenti pari a circa 180 miliardi di euro all’anno. Risulta pertanto evidente come le risorse pubbliche non possano essere in grado, da sole, di garantire l’auspicata transizione verso un sistema sostenibile: la maggior parte delle risorse dovranno inevitabilmente provenire dal settore privato.

La lotta ai cambiamenti climatici e la costruzione di un ecosistema del credito sostenibile richiedono così, anche al settore bancario, di fare la sua parte, specialmente in due direzioni. Per un verso, alle banche sarà richiesto – così come agli altri attori del sistema economico e finanziario – di migliorare il proprio impatto ambientale diretto e di utilizzare più efficientemente le risorse a disposizione (si pensi, ad esempio, miglioramento delle infrastrutture energetiche, nonché alla riduzione della carbon footprint). Per l’altro, in ossequio al principio guida della double materiality, banche e istituti finanziari dovranno progressivamente annettere i rischi legati ai cambiamenti climatici e ai disastri ambientali fra i nuovi fattori "tipici" del rischio di impresa, implementando le proprie strategie aziendali e i sistemi di governance.

Ma vi è un altro aspetto su cui vale la pena soffermarsi in conclusione, perché in grado di definire in modo più marcato il ruolo della banca come "soggetto agevolatore" della transizione verso un sistema economico capace di affrontare i grandi temi dello sviluppo sostenibile. Il report Banking on Climate Change – Fossil Fuel Finance, nella sua edizione del 2019, sottolineava come il finanziamento bancario continuasse a essere orientato prevalentemente verso un’economia dipendente dall’utilizzo dei carboni fossili.

Nel corso degli ultimi anni sono stati compiuti passi in avanti significativi – specialmente nel nostro continente – in direzione della edificazione di un sistema che sostenga e incentivi l’afflusso di risorse finanziarie verso attività sostenibili (cosiddetta "sustainable finance"). Le banche stanno già dimostrando, sotto questo aspetto, il loro impegno verso la creazione di un valore che non si misuri unicamente nella chiave del tasso di crescita, ma anche della sua direzione.