Venerdì 19 Aprile 2024

Il futuro del Pd Schlein cerca l’unità E attacca la premier "In Europa ha fallito"

Oggi l’elezione di Boccia e Braga a capigruppo al Senato e alla Camera. Segreteria composta col manuale Cencelli: tra i vice Picierno (Nuovi ulivisti). La minoranza coinvolta con Baruffi (Bonaccini) e Alfieri (Base Riformista).

Il futuro del Pd  Schlein cerca l’unità  E attacca la premier  "In Europa ha fallito"

Il futuro del Pd Schlein cerca l’unità E attacca la premier "In Europa ha fallito"

di Cosimo Rossi

"Non bisogna ricercare falsi unanimismi né premiare facili trasformismi". Sono le parole quasi isolate e sincere di Gianni Cuperlo a stillare un po’ di agrume critico sulla glassa melliflua che invece caratterizza il clima dei gruppi parlamentari dem, riuniti ieri pomeriggio in seduta comune nella sala Berlinguer di Montecitorio per ascoltare l’intervento di Elly Schlein in vista della scelta delle nuove presidenze.

Alla neosegretaria, che evoca il valore dirimente della "collegialità" per dirimere "nella chiarezza" una linea politica a dir poco opaca e alternante, il deputato triestino replica dunque che "le scelte sugli assetti devono essere fatte in relazione" alla funzione e l’azione che il Pd intende esercitare, premiando un "pluralismo che non sia figlio della cattiva prassi di transitare da un ruolo all’altro". E da una corrente all’altra, bisognerebbe aggiungere. Per tacere della possibile proliferazione degli incarichi nel caso in cui venga resuscitato il governo ombra.

Forte del "clima nuovo" che si respira fuori e dentro il partito e sancito dei 16 mila nuovi iscritti, la segretaria nel suo intervento continua a marcare stretto la premier Giorgia Meloni; calcando sulle difficoltà del governo specie sul tema scottante tema di migranti, riguardo cui la premier è tornata da Bruxelles con "un pugno di mosche". La segretaria accusa insomma il governo di procedere a colpi di "bandierine ideologiche" all’insegna del "cinismo"su temi come le coppie omogenitoriali, ma anche di allungare le mani sul servizio pubblico Rai.

Al netto dei proclami, invece, i giochi sugli assetti sono fatti. E non da ieri, ma dal momento in cui Schlein ha trovato l’intesa con lo sconfitto Stefano Bonaccini, eletto alla presidenza del partito nel segno di una "gestione unitaria" a partire dagli organigrammi prima che dalla linea politica; che comunque sui temi dirimenti della guerra (e l’invio di armi all’Ucraina), i migranti e le politiche economiche è largamente condivisa; mentre rimangono controverse le questioni relative ai diritti delle coppie omogenitoriali (specie in relazione alla componente cattolica, ma anche rispetto alle femministe a proposito dell’utero in affitto).

Oggi saranno dunque eletti Chiara Braga capogruppo a Montecitorio e Francesco Boccia a Palazzo Madama. Specie l’elezione del secondo sta assai a cuore a Schlein: che da un lato ha bisogno prendere saldamente le redini del gruppo al senato, finora in maggioranza dalla parte del governatore emiliano-romagnolo, e dall’altra vorrebbe non avere il fiato sul collo del senatore di Bisceglie. La quadra unitaria sarà sancita poi dalla scelta degli altri componenti la presidenza dei gruppi. Ci sarà invece da attendere il fine settimana per la definizione della segreteria. Un puzzle per cui serve ancora qualche aggiustameto per dar rappresentanza alle differenti "sensibilità" o agli equilibri da manuale Cencelli, a seconda dei punti di vista. Tantopiù che nei giorni scorsi si è formata una nuova componente: una costola della minoranza che ha sostenuto Bonaccini– che, si badi bene, tra gli iscritti era maggioritaria – e che per ora si definisce Ulivisti 4.0. Proprio dalle fila di quest’area, che ci tiene a far presente di non essere confluita nella maggioranza, potrebbe venire una vicesegretaria nella persona di Pina Picerno. Altro vice, invece, dovrebbe essere Marco Furfaro, che ha coordinato la campagna per la segreteria. Per la minoranza sono sicuri di nomi del coordinatore di Base riformista Alessandro Alfieri e del fedelissimo di Bonaccini Davide Baruffi.