Giovedì 18 Aprile 2024

Il furbetto del vaccino non ha scuse

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Roberto

Giardina

Mi sono vaccinato, privilegio dell’età a cui avrei rinunciato. Mi sento in colpa verso mia moglie che attende ancora il suo turno, verso mia figlia, mio figlio, la mia unica nipote. Per il Covid non vale l’antica legge dei marinai, prima le donne e i bambini. Oggi alcuni passano avanti per il vaccino, e ieri un naufrago a spintoni cercava di salire per primo sulla scialuppa di salvataggio, ma veniva respinto e annegato a colpi di remo sulla testa. Questo nei film tipo Titanic non sempre lo fanno vedere. La vita reale è un´altra cosa. Non credo che sia un atto di eroismo attendere il proprio turno. Ma si si può comprendere chi ha paura. C’è chi trema persino innanzi a un´iniezione. Siamo diversi.

Ma è difficile tollerare come si possa "rubare" una dose a chi è a rischio più di noi, un anziano, una persona con problemi fisici. Come non aver rimorso nel pensare che qualcuno magari morirà a causa del nostro egoismo, della nostra vigliaccheria? Non conta solo l’età, hanno la precedenza anche quanti svolgono un compito utile, in prima linea sul fronte del contagio. Medici, infermieri, poliziotti. Ma l´impiegato in una Asl, o un magistrato che lavora da casa, non dovrebbe passare avanti sfruttando un cavillo, e la complicità di chi vaccina. Dovremmo agire secondo coscienza. Una legge purtroppo non può scendere nei particolari e spiegare che cosa sia un obbligo morale.