
Il filosofo Telmo Pievani, 54 anni, tra gli autori scelti alla Maturità
"Un paradosso stranissimo, che mi ha sorpreso due volte: mio figlio Luca ha scelto la traccia col mio testo". Il filosofo della biologia e saggista Telmo Pievani, docente all’università di Padova, sorride al destino incrociato: suo figlio si sta maturando al liceo scientifico Mascheroni di Bergamo e si è trovato sul foglio le parole del papà.
Cosa avrebbe scommesso?
"Ero certo avrebbe preferito un’altra traccia, per distanziarsi o per imbarazzo. E invece ha voluto sfidarla, e va bene così. Forse l’ha scelta per osmosi: ne ha sentito parlare talmente tanto ed è un tema che fa parte del dialogo intergenerazionale. Certo ha sorpreso anche me trovarmi tra le tracce".
Non è un argomento scontato.
"Tutt’altro. Il rapporto tra società umana e ambiente può essere interpretato in tanti molti, dal punto di vista evolutivo, ambientale, tecnologico. È difficile parlare di antropocene".
Si affronta a scuola?
"Forse in modo silenzioso, ma più di quanto si pensi e di quanto ne parli l’opinione pubblica. Io vado nelle scuole quasi ogni settimana e vedo progetti bellissimi, che incrociano scienze, filosofia, educazione civica. La loro è una generazione di nativi climatici: c’è una sensibilità che sta crescendo, si vede da tanti indizi. Quanti ragazzi non prendono più la patente? E c’è un boom di iscrizioni per i corsi sull’economia circolare, sul climate change".
E Luca, ha già scelto?
"Vuol fare il giornalista d’inchiesta. Tenterà di entrare nella scuola di Gorizia. La mia primogenita ha scelto invece Scienze ambientali".
Anche lui non si è distanziato tanto dal papà, però: lei ha un passato da cronista...
"Studiavo all’università e per guadagnare qualcosa lavoravo nella redazione di Bergamo del Giorno. Mi piaceva moltissimo".
Tornando alla maturità, che traccia avrebbe scelto lei?
"Quella sul rispetto: bella e attuale. La potevi declinare in diversi modi, dalla guerra al linguaggio violento dei social".
E quando toccò a lei?
"Era il 1989: scelsi una traccia ardita, tra Calvino e Karl Popper, forse non era il suo tempo. Non fui capito. Puntavo a uscire col 60. Mi sono diplomato col 58. Ma mi sono preso la mia rivincita: nel penultimo capitolo del mio libro Tutti i mondi possibili ho pubblicato proprio il mio tema di maturità. Il tempo con me è sempre stato galantuomo. E sono sicuro lo sarà anche per i maturandi di oggi. Ci conto".