Il farmaco della discordia tra giudici e medici

Sì del Consiglio di Stato all’uso dell’idrossiclorochina, il cardiologo Cappucci: salva vite. Ma l’infettivologo Bassetti: le toghe non decidono le cure

Covid, la situazione in Italia all'11 dicembre

Covid, la situazione in Italia all'11 dicembre

Idrossiclorochina sì o idrossiclorochina no? Mentre i medici si spaccano, l’Oms boccia l’efficacia e l’Aifa sospende le autorizzazioni, il Consiglio di Stato stabilisce che sì, i medici possono tornare a prescrivere il farmaco anti malarico e anti artitrite reumatoide per curare il Sars-Cov-2. I giudici amministrativi hanno però escluso la rimborsabilità. La III Sezione del Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di Aifa che vietava la prescrizione off label (per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid. E il virologo Matteo Bassetti tuona: "I giudici non possono decidere la terapia".

Ma l’ordinanza parla chiaro: "La perdurante incertezza sull’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dall’Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo in Italia. La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia deve essere rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del medico in scienza e coscienza e con l’ovvio consenso informato del singolo paziente".

Il farmaco – su cui non c’è un parere scientifico univoco – è stato decantato pubblicamente dall’ex presidente Usa, Donald Trump viene difeso dal cardiologo Alessandro Capucci: "Con questa sentenza è stata data un’opportunità di cura ai malati. L’idrossiclorochina, se usata in fase iniziale della malattia, blocca l’infiammazione e previene la tempesta di citochine, che determina la maggior gravità della patologia. Tra marzo e aprile nel riminese con altri sanitari abbiamo trattato a casa 350 pazienti con l’idrossiclorochina ai primi sintomi influenzali, solo 55 sono stati ricoverati e la mortalità è stata vicina allo zero". E il professore conclude sulle accuse di eventi avversi: "L’infettivologo Bassetti parla di molti studi su effetti collaterali? Come ogni farmaco se usato in modo spropositato può fare male, ma qui parliamo di 200 milligrammi due volte al giorno, non c’è pericolo. È sconsigliato solamente per chi ha la sindrome del QT lungo, una malattia cardiaca congenita".

Intanto in Italia continua a scendere il valore dell’indice di trasmissibilità Rt, che ha toccato lo 0,82, così come si conferma il trend di diminuzione della pressione sulle terapie intensive e i reparti ospedalieri. In 24 ore, però, ancora 761 morti. Il monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss: l’incidenza dei casi rimane troppo elevata (18.727 contagi con il 9,8% di positivi sui test) per permettere una gestione sostenibile.

 

 

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