Martedì 23 Aprile 2024

Il due giugno di Mattarella "La pace? Solo se Putin si ritira"

Il presidente non ha invitato al Quirinale gli ambasciatori di Russia e Bielorussia

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ROMA

È giunta l’ora di trovare "coraggio e lucidità" e di superare gli "egoismi" che frenano la compattezza della comunità internazionale. E l’Italia sta facendo "responsabilmente" la sua parte per trovare una soluzione diplomatica che non può prescindere dal ritiro della Russia. Sergio

Mattarella (foto) tira le fila dell’azione di governo rispetto alla guerra all’Ucraina ed ai tentativi negoziali in corso. Lo fa attraverso un brevissimo ma denso discorso al corpo diplomatico accreditato in Italia riunito al Quirinale per un concerto in occasione della Festa della Repubblica. Un intervento che il presidente della Repubblica fa precedere da un gesto simbolico più forte di ogni parola: gli ambasciatori di Russia, Serghey Razov, e quello della Bielorussia, Vladimir Vasilkov (che in realtà è solo un incaricato d’affari), non sono stati invitati. Il presidente parte subito deciso ricordando ai diplomatici, e a tutte le più alte cariche dello Stato, dal premier Mario Draghi ai presidenti di Camera e Senato, che è la Costituzione ad aver indicato all’Italia "la strada del multilateralismo" e soprattutto ad aver messo nero su bianco "il solenne impegno alla rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali".

"L’Italia è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina", aggiunge delineando di nuovo i paletti entro i quali si deve muovere una Repubblica. Nessun accenno alle polemiche di politica interna sulla annunciata missione di Matteo Salvini in Russia ma un invito al superamento di egoismi e divisioni.