Mercoledì 24 Aprile 2024

Il dolore ferma il Papa Niente incontro sulla pace

Una gonalgia acuta lo obbliga a saltare il Forum del Mediterraneo a Firenze. I medici: "Stia a riposo". Era in calendario anche un colloquio con Mattarella

Migration

di Nina Fabrizio

Una "acuta gonalgia" mette ko papa Francesco, che, su ordine dei medici, deve rinunciare a presiedere domani a Firenze l’incontro "Mediterraneo frontiera di pace" promosso dalla Cei con tutto l’episcopato e i sindaci di mezza Italia. Un appuntamento cui il Papa teneva moltissimo, che avrebbe segnato anche il rilancio della sua presenza sulla scena italiana dopo quasi due anni di ritiro forzato in Vaticano con pochissime uscite (saltate ad esempio tutte le tradizionali visite alle parrocchie romane) se non per tappe lampo ed eccezionali come l’Iraq. Salta così anche il colloquio privato che era in programma con il presidente Sergio Mattarella, personalità con cui l’argentino Francesco ha un feeling particolare. Proprio a Francesco, Mattarella aveva tributato uno degli ultimi solenni saluti quando pensava di stare ormai avviandosi alla pensione. Bergoglio, nell’incontro a tu per tu, avrebbe fatto risaltare le preoccupazioni costanti della chiesa italiana per il "bene comune". Si vedrà se il segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che farà le veci del Pontefice, saprà essere altrettanto penetrante con il Capo dello Stato.

La gonalgia di Francesco, cioè il forte dolore al ginocchio, è solo l’ultima manifestazione dei suoi acciacchi da sempre tormentato da sciatiche e sciatalgie. Le infiltrazioni di acido ialuronico questa volta non sono bastate e c’è chi non esclude anche che Francesco sia sottoposto a una massiccia cura di antidolorifici. Fatto sta che i medici gli hanno tassativamente impedito movimenti, sforzi e situazioni di eccessivo stress. Anche questa volta, l’informazione sulla salute del Papa è stata affidata a scarni comunicati della sala stampa e fin qui nessuno ha mai potuto visionare bollettini medici. È un fatto però che anche dopo l’operazione del luglio scorso al colon al policlinico Gemelli, Bergoglio si sia ripreso in modo sorprendente, dimostrando ampia capacità di recupero. La gonalgia non ha impedito ieri al Papa di compiere, senza alcun avviso, un gesto totalmente fuori protocollo e senza precedenti: a metà mattinata, accompagnato da un’auto con vetri oscurati, si è recato nella sede dell’ambasciata russa presso la Santa Sede in via della Conciliazione per conferire a tu per tu con l’ambasciatore Alexander Avdeev, un signore tranquillo, con uno sguardo mite, come tutti sanno non molto ascoltato a Mosca. Francesco, choccato dall’attacco russo in Ucraina, che forse lui stesso aveva sottovalutato, ha voluto così mettere in campo un’azione di forte pressione, esprimendo tutta la sua "preoccupazione", parlando per 40 minuti soprattutto del destino dei bambini, degli anziani, della necessità di prendersi cura di loro, dell’essere, in una parola "cristiani". Francesco ha scelto di calcare il lato umanitario dell’escalation del conflitto, ma non risulta invece che si sia offerto per una mediazione diretta con il presidente Putin. Oltretevere dicono che persino il Papa del “dialogo” e delle “porte aperte” sia rimasto troppo deluso dallo zar per cercare un confronto con lui.