Martedì 23 Aprile 2024

Il dolore di Bocelli, morta la mamma Fu la prima a credere nel suo talento

Pisa, Edi Aringhieri aveva 84 anni. Le dissero che il bimbo sarebbe diventato cieco, ma non volle abortire. Sempre al fianco del figlio, ne intuì subito le doti canore e andò a iscriverlo al conservatorio

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di Carlo Baroni

È stata la prima fan di quel talento che, nel giro di pochi anni, sarebbe diventato una star internazionale. Ossia Andrea Bocelli, il tenore di Lajatico, minuscolo borgo del Pisano. Lo staff dell’artista, ieri, ha annunciato su Facebook la scomparsa della signora Edi, la madre di Andrea. Una donna forte, Edi Aringhieri, legata alla sua terra dove il figlio ha creato il Teatro del Silenzio, orgogliosa della famiglia, e che è apparsa più volte in televisione – spesso a "Domenica In" – per raccontare l’incredibile parabola del tenore.

"Mi avevano suggerito di abortire – ricordava – perché la gravidanza fu difficile, arrivai in ospedale con forti dolori e i medici mi dissero che Andrea sarebbe nato con un glaucoma congenito che lo avrebbe reso cieco qualche anno più tardi. Ma io non ne volli sapere di abortire".

Aringhieri è stata, appunto, figura strategica per il figlio durante gli anni più difficili, quando ormai era certo che a 13 anni sarebbe diventato cieco. Il glaucoma, infatti, si portò via la luce dagli occhi di Andrea. A quei tempi non era una cosa curabile. "Andammo anche a Torino. Un professore lo operò, ci furono moltissime operazioni – raccontò in una delle tante interviste la madre di Andrea –. Nella camera che mi avevano affidato in ospedale, davanti a me c’era un uomo russo ricoverato che ascoltava molta musica classica e sinfonica. Io vedevo mio figlio che si accostava alla parete per sentire quella musica".

Quell’episodio non sfuggi alla signora Edi. Da lì la famiglia comprò un registratore al ragazzo: "Spendemmo 20mila lire per quel registratore – rievocava spesso –. Lo ricordo come fosse ora". Lei e suo marito Sandro, scomparso nel 2000, fecero di tutto affinché Andrea potesse farcela a valorizzare quel dono della natura che già in tenera età aveva dimostrato. La signora Edi capi quindi per prima il talento musicale di Andrea e lo iscrisse all’allora Istituto musicale Pietro Mascagni di Livorno, oggi conservatorio, nel quali un Bocelli poco più che bambino iniziò a studiare. Fu una scelta fondamentale. Poi i primi concorsi, le prime esibizioni fino a oggi, all’artista che Andrea Bocelli è diventato. Aveva 84 anni la signora Edi e da alcuni giorni, per l’aggravarsi delle condizioni di salute era ricoverata all’ospedale di Pontedera, dove è deceduta venerdì sera. Oggi alle 9, nella chiesa del paese, sarà celebrato il funerale. La parrocchia di San Leonardo Abate, circondata dal verde più bello e pungente della campagna toscana, è la chiesa nella quale sono sempre state celebrate tutte le cerimonie di famiglia. La madre del tenore sarà poi tumulata nella cappella dei Bocelli accanto al marito."La mia vita è stata bellissima. Mio marito era un uomo speciale – disse una volta in una intervista in Rai –. Siamo stati sposati per 43 anni. Dicono di Andrea che sia stato fortunato ad avere una mamma come me, ma io accanto avevo un grande uomo". Insieme, infatti, hanno aiutato una delle voci più straordinarie del mondo ad "uscire fuori" per incantare ogni angolo del pianeta.