Martedì 23 Aprile 2024

Il deposito? Matrioska in calcestruzzo Dovrà resistere almeno trecento anni

Una struttura di 90 costruzioni e contenitori metallici. E sopra una collina di terra

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Il deposito nazionale di rifiuti nucleari, con annesso parco tecnologico, sarà costruito all’interno di un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco. Avrà una struttura "a matrioska" con barriere ingegneristiche e naturali poste in serie per il contenimento della radioattività per almeno 300 anni, fino al loro decadimento naturale. All’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, le cosiddette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale – i moduli – che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con i rifiuti radioattivi già condizionati, detti manufatti. Nelle celle verranno sistemati circa 78.000 metri cubi di rifiuti a molto bassa e bassa attività (dei quali 33mila già prodotti). Di questi rifiuti, circa 50.000 metri cubi deriveranno dallo smantellamento delle centrali nucleari, circa 28.000 metri cubi dagli impianti nucleari di ricerca, dalla medicina nucleare e dell’industria. Una volta completato il riempimento, le celle saranno ricoperte da una collina artificiale di materiali inerti e impermeabili, spessa qualche metro.

In un’area del deposito sarà realizzato un complesso di edifici idoneo allo stoccaggio di lungo periodo di circa 17.000 metri cubi di rifiuti a media e alta attività – tra cui le scorie delle nostre centrali nucleari che rientreranno in Italia dopo il riprocessamento – che resteranno (probabilmente per decenni) nel deposito, per poi essere sistemati definitivamente in un deposito geologico. Il cantiere durerà quattro anni e occuperà 4 mila lavoratori. Deposito e parco tecnologico costeranno in totale 900 milioni e occuperanno circa 700 addetti.

Alessandro Farruggia