MILANO "Mi manca la mia bambina". Dice così Alessia Pifferi, 36 anni, che è in carcere perché la sua bimba di 18 mesi, Diana, lei l’ha lasciata morire di stenti una settimana fa, abbandonandola da sola in casa. Ora la donna è in carcere in isolamento. "Racconta questa vicenda come se non la riguardasse, vive una realtà parallela", spiega la sua avvocata Solange Marchignoli, che l’ha vista nei giorni scorsi. "Di lei non voglio più saperne, per me non esiste più", è stato invece il commento della madre di Alessia. Oggi intanto, a San Giuliano Milanese, si terrà il funerale della bimba. Inizieranno invece lunedì gli accertamenti tecnici sul materiale ritrovato nell’appartamento dove la piccola è morta, compreso il contenuto del biberon che la mamma le aveva lasciato. La difesa chiederà di nominare un proprio tossicologo per l’esame che stabilirà se Alessia avesse diluito il latte della piccola con il tranquillante di cui è stato ritrovato un flaconcino lì accanto. "Mi ha guardato negli occhi e mi detto di no", racconta il suo legale. Intanto la difesa Pifferi ha scelto i propri consulenti medico legali per quello che si annuncia come il principale interrogativo: l’effettivo stato mentale della mamma. M.Cons.