Venerdì 19 Aprile 2024

Il delirio del padre assassino. Telecamere per spiare la moglie

Ha ucciso la figlia 16enne e il vicino. La madre della ragazza: "Fatemi vedere il corpo di Jessica". Il panettiere dopo la mattanza ha abbracciato il piccolo di 5 anni nascosto dietro al divano.

di Nino Femiani

TORREMAGGIORE (Foggia)

Non si dà pace Tefta, la donna albanese di 39 anni a cui il marito Taulant Malaj ha ucciso la figlia sedicenne, Jessica, che aveva tentato di farle da scudo. "Fatemi vedere mio figlio Leonardo e la salma della mia Jessica che giace in obitorio: sono le uniche cose che vi chiedo", ha detto in un sussurro la donna sfuggita alla furia omicida del marito e che ora giace in un letto del reparto di Chirurgia al Policlinico Riuniti di Foggia dove i medici l’hanno sottoposta a intervento chirurgico per un polmone perforato da sei coltellate. Dall’altro capo della città dauna, chiuso in una cella, il consorte assassino – oltre alla figlia ha massacrato anche il presunto amante della moglie, il commerciante, Massimo De Santis – riscrive nuovamente il plot della terribile notte in cui ha sferrato quasi quaranta coltellate.

Davanti agli inquirenti, Taulant, che vive da 20 anni a Torremaggiore e che tutti conoscono come ‘Andrea il panettiere’, racconta che da un anno sospettava una relazione della moglie con il commerciante di 51 anni, titolare di due bar e residente al terzo piano della sua stessa palazzina. Aveva deciso di mettere telecamere nel suo appartamento al secondo piano e sul ballatoio. Con lo smartphone aveva spiato i due che bevevano un caffè seduti al bar di De Santis e la moglie che entrava nella Maserati del commerciante. "Si erano conosciuti dopo un incidente stradale. Per questo motivo – dice ai carabinieri – avevo deciso di chiedere la separazione. Lei aveva ammesso il legame sentimentale con Massimo, ma mi aveva chiesto di perdonarla perché aveva troncato. Una notte mi sono accorto che invece la storia continuava e che Tefta mandava messaggini a Massimo, chattava mentre dormivo, o almeno così lei pensava". ‘Andrea’ si è vestito in piena notte, ha affrontato il commerciante che tornava dai suoi bar e lo ha trucidato con 21 colpi di un coltello da cucina. Poi ha cercato di far fuori la moglie, ma la figlia Jessica – in uno slancio generoso – le ha fatto da scudo, venendo uccisa. A questo punto, il panettiere ha cercato il figlioletto di 5 anni, Leonardo, che impaurito si era nascosto dietro a un divano. In un primo momento l’uomo aveva detto che non aveva trovato il bambino e che avrebbe voluto eliminare anche lui. Ora invece sostiene che lo ha raccolto e abbracciato prima di uscire dalla palazzina di via Togliatti, lasciando l’arma del delitto in macchina. Prima di questo finale, aveva filmato per un minuto la scena del delitto, mandando l’orribile video a un connazionale che abita a Imola. Quest’ultimo lo ha poi girato ai carabinieri. "Ho fatto quel video – dice l’omicida albanese – senza un motivo particolare".

Il pm ha ordinato, intanto, il sequestro dei cellulari dell’uomo, della figlia e della madre nel tentativo di ricostruire con maggiore esattezza l’accaduto. Oggi si terrà l’udienza di convalida dell’arresto per duplice omicidio e tentato omicidio mentre per domani è prevista l’autopsia di Jessica e Massimo. La figlia, da una prima ispezione, sarebbe stata colpita con una decina di coltellate, 21 quelle inferte, invece, a De Santis, sei a Tefta.