Venerdì 19 Aprile 2024

Il decreto sui rave Sinistra sulle barricate "Attacco alla libertà" Salvini: non si cambia

Dubbi anche dal presidente delle Camere Penali, Caiazza "Con pene superiori ai cinque anni sono possibili le intercettazioni". Il governo getta acqua sul fuoco: non si tocca il diritto di espressione

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di Ettore Maria Colombo

Il presidente della Repubblica lo ha firmato, il decreto legge sui rave party, voluto dalla premier Giorgia Meloni ed elaborato dal ministro all’Interno, Matteo Piantedosi, evidentemente non ravvisando, in esso, profili di incostituzionalità, ma per la sinistra è "illegale e anticostituzionale".

La pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto fa cadere anche l’ultimo dubbio che aveva suggerito cautela nelle prime reazioni politiche, quasi tutte improntate al parallelismo dei due pesi e due misure tra rave Modena e corteo Predappio.

Ma la conferma della reclusione fino a sei anni per chi organizza i rave party (e le punizioni anche per chi vi partecipa) fa insorgere le opposizioni che lanciano un "allarme democratico" per l’ambito di applicazione della norma, estesa a tutti gli assembramenti. Cortei sindacali e manifestazioni politiche comprese. "Il governo ritiri il primo comma di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione", scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. Subito “murato“ da Matteo Salvini che sentenzia: "Indietro non si torna, la leggi finalmente si rispettano". "La norma – precisano in serata fonti del Viminale, a scanso di equivoci – interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche" e, quindi, "non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà".

Ma alle opposizioni non basta. Forse anche per la precisazione del presidente delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza, in cui questi spiega che, essendo previste pene superiori ai cinque anni, il nuovo reato rende possibili pure le intercettazioni. Si tratta "di una norma talmente generica e a maglie così larghe da trovare applicazione nei casi più disparati e con grande discrezionalità" dice il deputato di +Europa, Riccardo Magi. "Ha fatto benissimo il governo a intervenire sui rave party", ribatte il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, ricordando che da anni "si parlava di necessità di stroncare tali fenomeni".

Gli animi si accendono e i partiti di minoranza sembrano, stavolta, marciare compatti: "La legge colpisce manifestazioni di protesta paragonandole a quelle sotto cui ricadono misure di prevenzione antimafia", dice Angelo Bonelli (Verdi-SI).

Attendista, invece, l’approccio del presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini (Pd): "Mi sembra ci siano delle forma di esagerazione". Il resto del Pd non fa, invece, sconti: Chiara Gribaudo parla di "bavaglio al dissenso", Marco Meloni di "norma liberticida", Valeria Valente vi legge "l’impronta identitaria da destra illiberale". Anche il presidente del M5s, Giuseppe Conte, ci va già durissimo: "È una esibizione muscolare di un governo impregnato di una ideologia iniquamente e soverchiamente repressiva. Una norma da “stato di polizia“. Ci batteremo contro questa deriva con tutte le nostre forze".