Il David a lutto divide Firenze Gli Uffizi bocciano Nardella

Il direttore Schmidt polemico. Il sindaco: "Più rispetto per la comunità ucraina"

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Un drappo nero in piazza della Signoria a Firenze su una delle statue più amate e più famose al mondo, il David di Michelangelo simbolo della libertà contro la tirannia, della lotta del giovane David contro il gigante Golia. Un drappo nero (nella foto) in segno di dolore e di lutto per la guerra, immagine simbolo che nelle intenzioni del sindaco Dario Nardella, doveva fare il giro del mondo.

Domenica il flash mob in piazza e sono subito partite le polemiche. Primo firmatario il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: "Era un errore coprire le statue dei Musei Capitolini per la visita del presidente iraniano nel 2016, per presunti motivi di pudicizia, ed è un errore adesso, per le dichiarate ragioni di lutto". Le statue nei musei e sulle piazze hanno per Schimdt "un forte valore non solo artistico, ma educativo, poetico, identitario. Coprirli invece per qualunque motivo, equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera". Parole pesanti che hanno fatto saltare la mosca al naso al sindaco Nardella: "Con migliaia di morti in Ucraina e un dolore immenso c’è chi trova il tempo di fare polemiche. Non c’è nessuna censura, anche perché il David di Michelangelo è ben visibile e custodito alla Galleria dell’Accademia. Trovo invece certi commenti offensivi e irrispettosi nei confronti della comunità ucraina presente con me in piazza della Signoria". Poi la stoccata finale: "A proposito di arte ridicolizzata, fossi in Schmidt mi preoccuperei dei lavori infiniti agli Uffizi. Se c’è qualcosa che ridicolizza la città sono le indegne gru che sono lì da 30 anni".

Paola Fichera