Il Covid rallenta, l'Italia resta bianca. E la Danimarca elimina tutti i divieti

Il report dell’Istituto superiore di sanità: contagi e indice Rt in discesa, solo la Sicilia è in zona gialla

L'andamento dei nuovi casi nel grafico della Fondazione Gimbe

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L’epidemia di Covid è piatta, in lieve calo. "L’Italia si sta schiarendo" dice il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. "Ci troviamo di fronte a una situazione epidemiologica che in questo momento ci solleva, se non fosse per alcuni segnali che arrivano dal resto dell’Ue – afferma Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute – altrimenti saremo in un situazione d’animo di tranquillità perché abbiamo una tendenza alla diminuzione dell’incidenza e dell’Rt. Questo ci potrebbe garantire almeno per 2-3 settimane una tendenza dell’incidenza stabile o addirittura in diminuzione".

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Ma pesano le incognite della riapertura delle scuole e delle attività produttive: il generale autunno incombe, con l’incognita costituita dalla variante Delta, ormai al 99,7%. Quindi, la linea del ministero della Salute è: prudenza, e terza dose per i più a rischio. "In queste ore – ha confermato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza – sarà emanata una circolare del ministero della Salute per dare indicazioni preliminari sulla terza dose del vaccino anti Covid-19. L’Aifa ha dato un parere favorevole alla dose aggiuntiva in persone trapiantate o immunodepresse perché sono quelle che in genere tendono a rispondere meno al vaccino. Queste saranno le prime persone a essere vaccinate con una dose aggiuntiva". A questo si aggiunge l’intenzione di estendere il Green pass ben oltre il perimetro attuale fino a comprendere tutti i lavoratori pubblici e forse anche quelli privati: una decisione sarà presa dal governo tra metà di settembre e inizio ottobre. Se l’Italia è cauta, in Europa l’esempio inglese – Londra il 19 luglio ha riaperto sostanzialmente tutto – trova proseliti. È il caso della Danimarca che ha annunciato, primo Paese Ue, che il Covid non rappresenta più "una minaccia grave" nel Paese, e che la pandemia "è sotto controllo", le autorità hanno deciso di rimuovere le residue restrizioni. La Danimarca – in netta controtendenza rispetto alla vicina e socialmente simile Svezia, sempre contraria alla chiusura totale – era stata tra le primissime nazioni a serrarsi nel lockdown a inizio pandemia, ma ora ritiene che grazie a un tasso di vaccinazione del 75% tra la popolazione sopra i 12 anni, che conta di portare al 90% a fine ottobre, la pandemia sia un fenomeno gestibile.

In Italia il lieve calo dell’epidemia emerge dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia, che evidenzia una riduzione dell’indice di trasmissibilità Rt, che scende a 0,94 rispetto allo 0,97 della settimana precedente, e dell’incidenza dei casi, che si fissa a 64 per 100.000 abitanti rispetto al valore di 74 del periodo 23-29 agosto. Mentre calano Rt e incidenza, è però in leggero aumento il tasso di occupazione sia dei posti di area medica che dei posti di terapia intensiva, rispettivamente intorno al 7,4 e al 5,9%, con alcune regioni che sono proprio al limite della soglia critica. Alla luce dei dati della cabina di regia la Sicilia – che vede da una settimana i contagi in calo, ma non ancora i ricoveri, con terapie intensive e reparti ordinari, ampiamente sopra soglia – resterà in zona gialla, mentre tutte le altre Regioni rimangono in bianco.

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