Il Covid, il lockdown e quelle briscole proibite. La rivolta dei pensionati

Anziani sfiniti dalle restrizioni, ma presi di mira in tutta Italia dalle forze dell’ordine. Multe per un bicchiere d’acqua fuori dal bar o per le chiacchiere in piazza

Anziani in una piazza

Anziani in una piazza

Sarà colpa dell’età. Non li tieni più in casa. Un anno di lockdown e divieti li ha logorati, hanno i nervi a fior di pelle. Mesi e mesi senza vedere gli amici e giocare in compagnia. A quell’età non c’è regola che tenga. E va già bene così. Pensate a quei cinque monellacci beccati ad assembrarsi sugli scalini della fontana dedicata a Scelba, a Caltagirone, profonda Sicilia. Scelba, appunto: 70 anni fa altro che 400 euro di multa a testa, i manganelli della Celere avrebbero sentito. Ma che ci volete fare: non rispettavano le "basilari norme sul distanziamento e sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale", recitano le cronache locali. Indisciplinati: il più giovane ha 69 anni, il più grandicello 84. "Intenti a giocare una partita a carte nella più totale non curanza (testuale, da verbale) del pericolo di contagio". Orpo.

Benvenuti nell’Italia che neppure Orwell avrebbe osato immaginare. Dove poliziotti, carabinieri, vigili urbani, forestale e divise varie sono schierati per combattere questa temibile ondata di criminalità. Gli anziani che si assembrano. Pantere grige incuranti dei divieti e del pericolo: un sindaco gira l’occhio, ed ecco che se li trova seduti sulle panchine, nei parchi, in piazza. Se non gli tieni il fiato sul collo, ti sfuggono in bici e vanno a farsi una briscola dove trovano un tavolino. Pericolo nazionale. A Pomigliano d’Arco, Napoli, il sindaco Gianluca Del Mastro non ha fatto sconti: elencando le mirabolanti misure in campo ai microfoni di Radio Crc ha scandito che sono stati "chiusi circoli e multati anziani che creavano assembramenti". Nessuna pietà. Il primo cittadino della Spezia Pierluigi Peracchini ha rimosso le panchine nelle piazze centrali. Inutile governare gli anziani italiani, meglio privarli del sito ove appoggiano le loro terga ribelli. Ma la gente di mare è ostinata per vocazione. Ed ecco che una ciurma di anziani si è presentata in piazza con le sedie di plastica.

Su e giù per l’Italia le cronache sono uno sbocciare di storie simili. Gli umarell indisciplinati, lo Stato che deve rincorrerli con il pugno duro. Non c’è Nord o Sud. A Vimercate la polizia locale ha fatto un blitz nell’anarchica bocciofila: "Era in corso una partita clandestina tra 17 pensionati". Allarme rosso. I giocatori (età compresa tra i 65 e i 75 anni) tutti multati. Quattrocento euro ciascuno.

Reggio Emilia, parco urbano, una domenica pomeriggio. Tre panchine, un bar che serve caffè da asporto, un gruppo di pensionati seduti e in bici a chiacchierare. "È arrivata la polizia e ci ha smarriti", sbuffa uno di loro, con quello slang emiliano che trasuda stupore e avventura. "Uno di noi non è riuscito a fuggire perché era in sedia a rotelle e lo hanno beccato". Multa? "Pare solo l’autocertificazione, vedremo". Peggio a Foligno, Umbria: la solita gang di pensionati scoperta a giocare a carte è riuscita a darsela gambe levate, ma a pagare il conto sarà il barista che li aveva nascosti. Multa e chiusura temporanea. E chiuso pure, per 5 giorni, il bar Pisani di Lonigo, provincia di Vicenza, dove il solito pensionato fuorilegge domenica scorsa ha chiesto e ottenuto un bicchiere d’acqua e lo ha bevuto – che sfrontato! – a sei metri dal locale.

Il tallone d’acciaio dello Stato anti-assembramenti non perdona. "Il soggetto si attardava sulla panchina per leggere il giornale", recita il verbale con multa firmato dalla polizia locale di Treviglio a un pensionato che in piazza svolgeva appunto quella pericolosissima attività. Chissà quale virus diffonde il leggere un giornale nella pubblica piazza. Forse l’autonomia di pensiero? Non c’è cura né vaccino e forse è pure contagiosa. Sgomberare, gente. A casa o all’ospizio, davanti a una tv. Ad attendere il vaccino. Ma vedrete, non li terranno in gabbia. Uno spettro di aggira per le piazze: gli umarell assembrati. Che facciamo, li incateniamo? Impossibile e disumano. Un’ora d’aria è come un’ora d’amore, per lei venderebbero anche il cuore.