di Daniele Petrone NOVELLARA (Reggio Emilia) Il giorno della verità. Stamattina è atteso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia Ikram Ijaz, il cugino di Saman consegnato mercoledì alle autorità italiane dopo essere stato arrestato lo scorso 29 maggio in Francia, mentre stava tentando di scappare in Spagna. Da lui potrebbe arrivare la confessione sull’assassinio di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da oltre un mese da Novellara, nella Bassa Reggiana, che sarebbe stata uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato in patria e per essersi innamorata di un ragazzo pachistano inviso alla famiglia. Ma soprattutto il cugino potrebbe fornire indicazioni precise su dove sia stato occultato il cadavere. È quanto gli verrà chiesto oggi in carcere a Reggio Emilia (l’udienza si terrà alle 9, in collegamento streaming col gip) dove ieri pomeriggio è stato a colloquio col suo avvocato per quasi sei ore. "È provato, ma sta bene. Si avvarrà della facoltà di non rispondere? Abbiamo ancora qualche ora per rifletterci", le uniche parole del legale Luigi Scarcella dopo l’incontro. Già quando finì in manette Oltralpe aveva detto di essere estraneo alla vicenda. Ma Ikram saprebbe dove è stata nascosta la salma della cugina. Infatti il giovane 28enne è uno dei tre protagonisti del video ripreso dalle telecamere di sorveglianza risalente al 29 aprile – data antecedente rispetto a quando la ragazza sarebbe stata ammazzata – quando con le pale si dirige con lo zio 33enne Danish Hasnain e l’altro cugino 34enne Nomanulhaq Nomanulhaq (entrambi latitanti, si crede in Europa) per scavare la ‘buca’ dove seppellire Saman. Tutti e tre sono indagati per omicidio premeditato in concorso assieme ai genitori – il padre Shabbar, 46 anni (il quale continuerebbe a minacciare il fidanzato di Saman), e Nazia Shaheen, 47 anni – rientrati in Pakistan e verso i quali si attende l’ok per attivare ...
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