Mercoledì 24 Aprile 2024

Il coraggio di capitan Tom tra Guerra e Covid

Addio al veterano britannico che combattè in Birmania . Aveva raccolto 33 milioni di sterline per aiutare il Paese contro la pandemia

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di Deborah Bonetti

Era diventato un simbolo di speranza durante una pandemia che ha messo in ginocchio la Gran Bretagna, diventato il Paese con più morti di tutta Europa. Ma alla fine, il Coronavirus ha sconfitto pure lui, il Capitano Tom Moore, che si è spento ieri nell’ospedale di Bedford, dove era stato ricoverato domenica per polmonite aggravata da Covid. Sir Captain Tom Moore, come era diventato dopo essere stato insignito della nomina di cavaliere dalla regina stessa la scorsa estate, aveva iniziato con un progetto piccolo piccolo ma per lui ambizioso: 100 giri a piedi del suo giardino prima dei suoi 100 anni. Cosa non facile da fare con un deambulatore. Sir Tom sperava così di raccogliere mille sterline, da donare alle infermiere che lo avevano curato con dolcezza nell’ambulatorio locale e alle quali era molto grato. Modesto, simpatico, sempre positivo, Sir Tom camminava con grande fatica, ma dritto come un fuso, da vero soldato e con la determinazione che lo aveva visto combattere nella Seconda guerra mondiale con distinzione.

I suoi modi semplici, la sua modestia e la sua saggezza in poco tempo hanno conquistato il Paese, scatenando una solidarietà incredibile, che ha visto moltiplicare la raccolta di fondi a velocità record. In poche settimane, Sir Tom ha raccolto ben 33 milioni di sterline (circa 37.5 milioni di euro) da destinare al servizio sanitario statale (la Nhs), che Tom voleva tanto ringraziare. In quei giorni ha dato più interviste del primo ministro, rimanendo sempre con i piedi per terra, sbalordito dal proprio successo. Aiutato dalle figlie Hannah e Lucy, sempre al suo fianco, ha persino inciso un disco canticchiando insieme a Michael Ball, intitolato "You will never walk alone" (Non camminerai mai solo). La canzone lo ha catapultato in cima a tutte le classifiche, trasformando Sir Tom nel più anziano ‘cantante’ a posizionarsi al numero 1 nella storia della musica inglese. La sua frase tipica era: "Domani sarà un bel giorno".

Per i suoi 100 anni sono arrivati più di 100mila biglietti d’auguri da tutto il mondo, tant’è che il suo ufficio postale locale (nel Bedfordshire) aveva affittato la sala più grossa del villaggio dove esporre tutti i biglietti. Aveva ricevuto gli auguri del primo ministro, della regina stessa, di vari ministri a partire da quello della Sanità e dal leader dell’opposizione. Tutti sbalorditi di quanto un vecchietto nella profonda campagna inglese fosse riuscito a fare per il Paese. E ieri, tutti hanno espresso il loro cordoglio, a partire dal premier Boris Johnson, che lo ha definito "un vero eroe, che ha combattuto nella Seconda guerra mondiale per la libertà e ha continuato a combattere per tutti noi. Sir Tom rappresenta il trionfo dello spirito umano e una sorgente di speranza per l’intero paese. Un tesoro nazionale".

La regina ha mandato un messaggio privato di cordoglio alla famiglia. Tantissimi si sono riversati sui social per salutarlo. Ma forse l’addio più toccante è stato quello del Nhs che, dal proprio account Twitter ha scritto semplicemente: "Sir Tom, grazie di tutto".