Giovedì 18 Aprile 2024

Attacchi in Transnistria: strani attentati anti-russi

Esplosioni nel centro radiotelevisivo. Granate contro la sede dei servizi segreti. Scuole chiuse e check point

Monumento dedicato alla II Guerra mondiale a Tiraspol, Transnistria (Ansa)

Monumento dedicato alla II Guerra mondiale a Tiraspol, Transnistria (Ansa)

E tre. Lunedì pomeriggio erano state lanciate granate anticarro contro il ministero della Sicurezza della Repubblica separatista filorussa moldava della Transnistria. Molto clamore ma nessun ferito, essendo gli uffici chiusi per la Pasqua ortodossa. Ma era solo l’antipasto. Nelle ore successive ci sono stati altri due attacchi, tutti congegnati per fare molto rumore e zero vittime. E, come accusano gli ucraini e molti moldavi, probabilmente sono stati effettuati dall’Fsb, il servizio segreto russo, per creare un pretesto per una invasione, qualora nelle prossime settimane le operazioni militari in Ucraina andassero bene per le truppe russe, ora distanti 240 chilometri dalla frontiera con la Transnistria. Tesi contesta dai filorussi: "La matrice è invece ucraina".

Certo è che gli attacchi si moltiplicano. Le autorità della Transnistria hanno riferito che lunedì sera, attorno alle 23.30 ci sono state "due esplosioni nell’area di un deposito dell’aviazione" dell’autoproclamata repubblica filorussa. Non ci sono state vittime né danni rilevanti a parte una vettura Zil distrutta. Il terzo e ultimo attacco è avvenuto ieri mattina al centro radiotelevisivo che sorge nel villaggio Maiac nella regione di Grigoriopol della Transnistria: due esplosioni, alle 6.40 e alle 7, hanno abbattuto due grosse antenne che trasmettevano la rete radio pubblica russa. Anche qui, nessun ferito. "Quello che sta accadendo nelle ultime 24 ore – ha commentato la presidente moldava, Maria Sandu – è un’escalation di tensioni. Le autorità moldave – ha aggiunto – seguono con cautela e vigilanza gli eventi. La nostra analisi, in questo momento, mostra che ci sono tensioni tra diverse forze all’interno della regione, interessate a destabilizzare. Condanniamo qualsiasi provocazione e tentativo di attirare la Moldova in azioni che potrebbero mettere a repentaglio la pace nel Paese". La Moldavia ha comunque messo in allerta le proprie forze di sicurezza.

I separatisti di Tiraspol puntano invece il dito verso l’Ucraina, ma non chiedono l’intervento delle truppe russe a loro protezione. "Dai primi risultati delle attività investigative le tracce degli attacchi portano all’Ucraina – ha detto il presidente della Transnistria, Vadim Krasnoselsky – ma la Transnistria ha mantenuto la sua neutralità, non ha pianificato e non intende attaccare i suoi vicini. Credo che coloro che hanno organizzato questi attacchi cerchino di trascinare la Transnistria nel conflitto. E posso dire con sicurezza che non funzionerà". Lo stato maggiore ucraino fa sapere che "le 1.500 unità militari russe dispiegate in Transnistria e le milizie separatiste sono in piena allerta al combattimento". La Transnistria ha piazzato decine di checkpoint e ha chiuso le scuole. Cancellata anche la sfilata della vittoria contro i nazisti,del 9 maggio.

"Il Cremlino segue da vicino la situazione nella Transnistria, i cui ultimi sviluppi destano preoccupazione" fa sapere il portavoce del Cremlino. Non sono al momento in programma contatti tra il presidente russo Vladimir Putin e la presidente della Moldavia, Maia Sandu. "Le esplosioni degli ultimi giorni in Transnistria sono una provocazione che mira a trascinare la Russia in azioni militari nella regione" ha detto invece il capo della Commissione della Duma per gli affari relativi agli alleati Cis, Leonid Kalashnikov.