Il centrodestra si fa male da solo L’opposizione in ordine sparso

Salvini contro il premier: esposto alla Consob "Risparmiatori danneggiati dai suoi annunci"

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di Ettore Maria Colombo

Il centrodestra è talmente diviso che non riesce a mettersi d’accordo su una posizione comune neppure su un fatto eclatante come la revoca delle concessioni statali ad Autostrade. Uno di quei temi sui quali, volendo, potrebbe prendere d’infilata il governo, scosso da fortissime polemiche interne su questo come su molti altri dossier, tra M5s-LeU da una parte, Iv contro e il Pd, al solito, in mezzo. Anche se è vero che (lo ha ricordato l’ex rottamatore Renzi) la proroga delle concessioni ad Autostrade, nel 2008, fu data dal governo Berlusconi: Giorgia Meloni (nella foto) era ministro e Matteo Salvini, deputato, votò ’sì’ in commissione Trasporti.

Apre il fuoco proprio la Meloni, ieri a Genova per visitare il cantiere del ponte, che ribadisce la posizione di Fd’I: "Noi siamo per la revoca della concessione" e "non per la nazionalizzazione", spiega, evidenziando ulteriormente le differenze all’interno del centrodestra. Lega, Forza Italia e il governatore ligure, Giovanni Toti, sono cauti sulla vicenda.

Cosa di cui Meloni è cosciente: "Capisco la cautela, ma siamo compatti nel chiedere che le infrastrutture strategiche siano messe a gara su condizioni che convengono al pubblico". Per Forza Italia è intervenuta Mariastella Gelmini che critica le parole di Conte giudicandole solo delle "giravolte" per compiacere il M5s "in merito a temi che avrebbero dovuto essere affrontati tanto tempo fa e che oggi dovrebbero vedere delle soluzioni, non chiacchiere. Mi sorprende che il presidente del Consiglio, per compiacere i 5 Stelle, abbia indurito la posizione del governo, quando, essendo un giurista, sa bene che quella posizione non è nell’interesse del Paese", ha scandito le parole l’azzurra.

Invece, Salvini, tornando sulle parole di Conte al Fatto Quotidiano, chiede un intervento della Consob: "Abbiamo un presidente del Consiglio che con interviste sulla stampa fa andare in fumo milioni e milioni di euro, mettendo in difficoltà tanti piccoli risparmiatori".

L’affondo è durissimo: "Il problema di Autostrade non sono i Benetton, che non ho il piacere di conoscere, a differenza di altri, il problema è che, se uno chiacchiera, i risparmiatori poi ne pagano le conseguenze. Faremo la segnalazione a tutti coloro che devono vigilare sulla regolarità della gestione dei risparmi e dell’andamento dei titoli in borsa, perché i risparmiatori che hanno i titoli di Atlantia in tasca sono anche operai e lavoratori, non sono i milionari e i Benetton".